Roma, emergenza incidenti stradali: il piano per ridurre le vittime
Per arginare il numero di vittime sulla strada, è necessario un nuovo piano di sicurezza stradale. Parla il comandante De Sclavis
Ogni settimana una nuova tragedia sulle strade della Capitale, una scia di sangue che continua a suscitare indignazione e paura. L’ultima vittima, Francesca Mandarino, è morta sulla Tiburtina, mentre l’aspirante carabiniere Luigi F. lotta tra la vita e la morte dopo un grave incidente. Nonostante il dolore e le proteste che continuano a scuotere la città, il comandante generale della polizia municipale, Mario De Sclavis, guarda avanti con determinazione: «So perfettamente che non riusciremo ad azzerare gli incidenti mortali a Roma, ma se anche salviamo una vita con quello che stiamo facendo, allora saprò di essere sulla strada giusta».
De Sclavis: “Pressione su chi guida in maniera illecita”
Il comandante De Sclavis ha elaborato un piano dettagliato per affrontare la crisi della sicurezza stradale a Roma, una strategia che punta a colpire i comportamenti pericolosi degli automobilisti e ad aumentare la prevenzione. «Vogliamo fare pressione su chi pensa di potersi mettere alla guida in maniera illecita: sotto effetto di alcolici, senza rispettare i limiti di velocità, infrangendo le regole del Codice della strada», spiega al Corriere della Sera.
Un pilastro di questo piano è l’utilizzo delle nuove tecnologie. «A breve entrerà in funzione il nuovo sistema di controllo da remoto dei passaggi con il semaforo rosso», annuncia De Sclavis. I Photored, dispositivi di rilevazione automatica delle infrazioni ai semafori, saranno installati su arterie cruciali come le vie consolari e la Cristoforo Colombo. Ma non è tutto: si pensa anche a misure per la sicurezza dei pedoni, come l’introduzione di strisce pedonali rialzate su dossi, che forzino gli automobilisti a rallentare.
Anche le bici elettriche truccate sono sotto la lente della polizia municipale. «Con il Comune studiamo una convenzione con centri specializzati per individuare le bici elettriche modificate, che ormai sono a tutti gli effetti scooter molto pericolosi», aggiunge il comandante. È un passo necessario per ridurre i rischi sulle strade cittadine, dove queste biciclette sfrecciano spesso a velocità ben oltre quelle consentite.
Dai Photored alle soste selvagge: superare la crisi sulla sicurezza stradale
Le statistiche continuano a mostrare numeri preoccupanti: solo nel fine settimana scorso, i vigili urbani hanno fermato 10 automobilisti ubriachi e multato oltre 200 per eccesso di velocità. «È un fenomeno molto frequente», conferma De Sclavis, e per contrastarlo in modo più efficace, è stato sviluppato un nuovo protocollo con la Procura e il Policlinico di Tor Vergata. Questo accordo prevede la partecipazione dei medici ai controlli stradali, per contestare in tempo reale l’eventuale positività a droghe o alcol.
Un altro elemento importante del piano di prevenzione è l’educazione stradale. Al Comando generale e presso l’Università di Tor Vergata, vengono organizzati incontri con studenti delle scuole superiori, molti dei quali già in possesso della patente per scooter o microcar. «Illustriamo loro le cause e le conseguenze di gravi incidenti», racconta De Sclavis, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani e instillare in loro un senso di responsabilità.
Tra le minacce alla sicurezza stradale, c’è anche la sosta selvaggia. Veicoli parcheggiati in modo irresponsabile possono ostacolare la visibilità, mettere in pericolo i pedoni e complicare l’intervento dei mezzi di soccorso. «Colpiremo la sosta selvaggia a fondo, anche con il sistema Cerbero», promette il comandante. Questo strumento tecnologico consente di fare multe in modo automatizzato e di verificare se un veicolo è assicurato, revisionato o addirittura rubato, rendendo i controlli più efficienti.
Ogni vita persa sulle strade è un dolore insopportabile, e le vittime non sono solo numeri. Tra di loro, il vigile Daniele Virgili, che ha riportato gravi ferite in un incidente ma continua a essere un punto di riferimento per i suoi colleghi. «Un ragazzo molto forte. Gli stiamo vicino tutti i giorni, e continuerà a lavorare sempre con noi», afferma De Sclavis con affetto.