Roma. Fermi anche Euro 6, evento epocale. Mentre lo smog è quotidiano e uccide
Cos’è il particolato? In che modo i licheni sono bioindicatori di inquinamento? Quale il ruolo degli alberi contro lo smog?
Oggi 14 gennaio, è una mattinata diversa nella capitale: un’atmosfera a tratti caotica, a tratti spettrale. L’assenza di pioggia che non cade ormai da settimane sta portando l’inquinamento dell’aria a tassi elevatissimi. Su “Il Messaggero” si parla di “Serrata anti-smog”, non è mai successo infatti che venissero bloccati un milione di vetture e ciclomotori. Fermi anche i motori euro 6, la decisione di lasciare parcheggiati non conosce uguali neanche in altre città italiane. Un evento senza precedenti.
La sindaca Raggi invita all’utilizzo di mezzi pubblici ma sappiamo a quanti ritardi, sovraffollamento e disagi sono soggetti gli utenti dei trasporti pubblici romani. L’Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) ha definito questo stato “Inquinamento perdurante” con le centraline che misurano polveri sottili da record.
Le zone più inquinate al momento risultato essere il Tiburtino e cospicua parte del quadrante Est, ma anche Cinecittà, Prenestino e San Giovanni.
Gli orari del blocco veicoli
Dalle 7.30 alle 20:30 fermi Euro 1 e 2
Dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20.30 gli Euro 3 e 4
Ncc, Taxi e altre categorie di lavoratori sono esentati
Limiti anche per i riscaldamenti:
Massimo otto ore di accensione e con temperature non superiori ai 18 gradi.
Di inquinamento si muore davvero?
Secondo “le Scienze” del 12 marzo 2019 le morti premature attribuibili all’esposizione a particolato sottile e biossido di azoto sono una realtà, e una realtà in crescita.
Le stime di mortalità mondiale parlano di 8,8 milioni di decessi in più all’anno nel 2019, in Europa la stima è di 790.000 morti all’anno, il doppio circa di quanto calcolato in precedenti studi. Ad aumentare sono le malattie cardiovascolari e polmonari, e il principale responsabile è il particolato fine.
In Italia si contano 136 morti ogni 100.000 abitanti e una riduzione dell’aspettativa di vita di 1,9 anni. L’inquinamento atmosferico nel nostro paese causa complessivamente la morte di 81.000 persone l’anno, il 36% per malattie cardiovascolari e il 43% per altre cause legate sempre agli agenti tossici con cui siamo in contatto.
Il particolato. Di cosa si tratta?
Questa composizione chimica è presente nell’atmosfera a causa delle attività umane, generato infatti da reazioni chimiche e fisiche che danno luogo a dei micro cristalli. La sua pericolosità è dovuta alla granulometria. Presente nei gas di scarico della automobili, causato dal sollevamento del manto stradale, dalle industrie e anche dal fumo di tabacco. Sulle piante il particolato artificiale interferisce con la fotosintesi. Quel processo biochimico che fornisce ossigeno, che fornisce la possibilità di restare al mondo.
Piante e particolato
L’interazione tra le piante e queste sostanze tossiche provoca danni ma alcune piante sono capaci di assorbire questi prodotti di combustione. Ad esempio gli alberi funzionano un po’ come dei filtri purificatori. Nello specifico il monossido di carbonio, gli ossidi d’azoto, l’anidride solforosa e l’ozono sono assorbiti dalle foglie, mentre le Pm 10 (polveri finissime) sono trattenute dalla corteccia di tronco e rami.
I licheni poi, creature consistenti nella fusione tra un alga o un cianobatterio e un fungo, sono delle vere e proprie centraline di rilevamento, utilizzati come bioindicatori perché sensibilissimi al variare delle condizioni di malessere nell’aria. Se vivete a Milano o al centro di Roma non li vedrete, ma già ai Castelli Romani ce ne sono in grande varietà.
Alcuni giorni fa la sindaca Raggi e la Regione Lazio hanno approvato un piano straordinario per la salute, la tutela e l’abbattimento dove necessario, per gli alberi di Roma, provati dai cambiamenti climatici e dallo smog. Roma ,per via della sua varietà arborea è un importante laboratorio per studiare nuovi modelli di adattamento ai cambiamenti climatici, strettamente legati alla presenza di combustibili fossili nell’atmosfera.