Roma Film Fest, ostilità e solidarietà: due facce del mondo per chi lotta per la sopravvivenza
La nona giornata del Roma Film Fest raccontata dal nostro inviato Mario Conti. Due film: Romulus e Herself – La vita che verrà
Lazio, VIII secolo a.C., un mondo arcaico e selvaggio, dove dominano la violenza e la paura. E’ qui che prende le mosse Romulus, la serie in 10 episodi dal 6 novembre in esclusiva su Sky, di cui oggi abbiamo avuto alla Festa l’anticipazione dei primi due.
Romulus al Roma Film Fest
Nelle parole del regista e co-sceneggiatore, Matteo Rovere, “la serie Romulus nasce dalla volontà di approfondire il mito fondativo di Roma, che racchiude un nucleo affascinante, mistico e universale e che, proprio nella serializzazione, in uno spazio di racconto quindi ampio, trova dal mio punto di vista la sua forma più compiuta”.
Al cuore della vicenda, le gesta di Yemos, principe fuggiasco, Wiros, orfano fatto schiavo, e Ilia, giovane vestale: da questo nucleo si formerà la leggenda intorno alla nascita di Roma.
Cos’ha in sottotraccia: la genesi e rappresentazione del potere nella sua forma più primitiva; ma anche il rapporto fra l’umano e il ferino, sia come dissidio interno all’uomo che come rapporto far l’uomo e il suo ambiente, in un tempo e un luogo in cui la società era allo stato barbarico. Da qui i rituali arcani, il rapporto con una divinità temuta da cui ci si attende che possa essere feroce. La presa di coscienza dell’uomo, nella figura del protagonista, che lo porta a dominare gli istinti e ad eleggere nuovi valori “moderni”, è l’essenza della fondazione.
Non pensate minimamente a un peplum all’americana o alla “Hollywood sul Tevere”, qui tutto è rude e arcaico, il linguaggio parlato è – coraggiosamente – il protolatino (sottotitolato), frutto (come tutto il resto) di accurate ricerche storiche. A qualcuno di noi riaffioreranno alla mente nomi appresi alle elementari, come ad esempio quelli di Numitore e di Amulio.
Sarà interessante vedere come il pubblico (soprattutto romano) risponderà a questa proposta. Che non è nuova, dato che lo stesso Rovere esordì un anno fa con Il primo re, che con gli stessi ingredienti e la stessa ambientazione storica ottenne riconoscimenti e premi dalla critica, che forse lo hanno indotto allo spin-off attuale.
Dopo aver tanto subìto, Sandra trova finalmente il coraggio di fuggire con le sue due figlie da un marito violento. Di fronte a una società che sembra non poterla proteggere e con l’obiettivo di creare un ambiente accogliente per le sue bambine, raccoglie un’idea trovata su internet e decide di costruirsi da sola una casa tutta per loro. L’impresa appare ardua e lei troppo sola per attuarla; ma – qui sta il bello del film – si ritroverà insperatamente a mettere insieme, una alla volta, un gruppo di persone disposte ad aiutarla, a fare squadra.
Herself – La vita che verrà
Perché aiutarla? Per solidarietà. E’ questo il senso dell’anglo-irlandese Herself – La vita che verrà, della regista di Mamma mia! e The iron lady. Di fronte ad una società che spesso sospettiamo indifferente, presa da altri veri e finti problemi, sul punto di lasciar perdere Sandra scoprirà che c’è ancora spazio per il contatto umano, che provare a infrangere la crosta di indifferenza di chi quotidianamente ci passa accanto non è vano, che la conoscente che sbrigativamente avevamo etichettato come fastidiosa o invadente è pronta a far qualcosa per noi.
E’ un piccolo film, neanche particolarmente ricercato nella forma, ma buono a riconciliarci col mondo in un momento di sconforto.
Eventi Speciali
ROMULUS
serie, Italia 2020, durata 104’. Regia: Matteo Rovere.
Sezione Ufficiale
HERSELF (LA VITA CHE VERRA’)
film, GB, Irlanda 2020, durata 97’. Regia: Phyllida Lloyd.
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