Roma. Fontana di piazza Navona, la domenica trasformata in immondezzaio
Cittadino chiama il centralino del Comune per segnalare quello che sta succedendo, ma la risposta lascia senza parole
Non è la prima volta, e ahimè non sarà l’ultima, che ci occupiamo di situazioni di abbandono, di degrado, in cui versano i monumenti, le opere d’arte della nostra città, di Roma Capitale.
Piazza Navona, un luogo che richiama alla memoria la tradizionale festa della Befana, la piazza simbolo della Roma barocca, con al centro la Fontana dei Quattro Fiumi, opera realizzata dallo scultore Lorenzo Bernini, nel 1650.
Domenica 5 maggio 2019, una giornata festiva come tante altre, la celebre piazza è presidiata da ambulanti abusivi, vucumprà di origine orientale e africana; nessun vigile è presente, nessuna postazione fissa delle Forze dell’Ordine; uno scenario che si ripete da anni.
Un cittadino romano, di passaggio, guarda e filma la desolazione della fontana, trasformata in una discarica a cielo aperto, come spesso accade a Roma, ma oltraggiare una scultura così bella e prestigiosa è oltrepassare il limite della decenza.
La vasca del monumento è piena di rifiuti di ogni genere che galeggiano sulla superficie dell’acqua: carta di giornale, carta di gelato, buste di plastica, l’abbandono regna sovrano, e intorno i turisti sono senza parole, non capiscono, possibile che non ci sia un agente della Polizia, qualcuno che impedisca questo triste spettacolo? Allora sono vere le testimonianze di una città abbandonata a se stessa che leggevano prima di partire per la Capitale?
L’ autore del video postato sui social, chiama lo 060606, il centralino del Comune per segnalare quel deturpamento, figlio del degrado morale, civile e culturale dell’uomo. “Sapete cosa mi hanno risposto”?, scrive su Facebook Paolo Grassi: “E’ domenica, telefoni domani mattina”.
La misura è oltrepassata: quello che in altre capitali europee non può accadere, non esiste, o rappresenta l’eccezione, a Roma è la regola, la normalità, e la cosa più avvilente è che la maggioranza dei cittadini romani sia assuefatta a questo mal costume, a questo brutto andazzo.