Roma, gli occupanti dell’ex penicillina chiedono un’alternativa
Il racconto di John: “Siamo costretti a vivere in questo posto che sembra un relitto, come animali. Qui ci sono rifiuti, anche tossici, cumuli di spazzatura e parti pericolanti. Noi non siamo delinquenti né banditi, siamo solo poveri”
“Oggi lanciamo un SOS”. Lo dice John, uno degli occupanti nordafricani dell’ex fabbrica di penicillina sulla via Tiburtina a Roma durante una conferenza stampa che si è tenuta all’interno dello stabile abbandonato.
“Siamo costretti – racconta John – a vivere in questo posto che sembra un relitto, come animali. Qui ci sono rifiuti, anche tossici, cumuli di spazzatura e parti pericolanti. Noi non siamo delinquenti né banditi, siamo solo poveri. Viviamo qui perché non abbiamo alternativa”.
La proposta degli occupanti è chiara: “Qui non ci deve essere uno sgombero ma un’evacuazione con un’alternativa alloggiativa”. “Abbiamo bisogno di una casa – spiegano – dopo l’evacuazione, l’ex penicillina venga requisito dal Comune per poi essere bonificato e aperto al pubblico ad esempio con spazi per bambini e disabili”.