Roma, I funerali di Margherita Nardone, la 24enne morta nel Bresciano
“Margie, troppo il dolore…troppo. Come può esserci più un mondo senza di te…! stamattina finalmente riesco a piangere, le candele accese davanti al tuo volto sorridente…”
Si chiamava Margherita Nardone, la 24enne di Roma che la domenica mattina del 9 agosto un tragico destino ha interrotto la sua giovane vita. Era in vacanza con il suo fidanzato, in Valcamonica, nel bresciano, quando la coppia stava dirigendosi verso la destinazione di un rifugio, e forse per il desiderio di arrivare il prima possibile, a causa di un imminente temporale, o per aver messo un piede in fallo, una piccola ma fatale distrazione, la ragazza è scivolata per 300 metri in un canalone, con il compagno disperato per non essere riuscito a trattenerla. Quando i soccorritori l'hanno recuperato, il corpo della giovane ormai non dava segni di vita. Si suppone sia deceduta sul colpo dopo essere precipitata.
Margherita era una studentessa universitaria, abitava a Vigna Clara, faceva parte di una giovane compagnia teatrale, oltre che appartenere agli scout, un esempio di quei giovani belli e sani che esprimono dei valori in un mondo che tende a depauperare l'essere.
Nella mattinata di oggi si sono svolti i funerali nella chiesa di San Bellarmino a Roma. Nella stessa giornata è stata tumulata nel comune di Gaeta, in provincia di Latina.
Ecco il toccante post con cui la zia di Margherita esprime le emozioni che l'hanno attraversata al cospetto della tragedia:
"Margie, troppo il dolore.. troppo .. non si può sostenere.. immenso quanto l'Amore che incarnavi, quanto la bellezza che irradiavi, quanto la gioia che diffondevi..
Come può esserci più un mondo senza di te…! stamattina finalmente riesco a piangere, le candele accese davanti al tuo volto sorridente… il pensiero della tragedia per la tua e …mia famiglia, del tuo amato, e dei tanti che ti amano… perché non è mai stato possibile non amarti..
Hai attraversato la vita con un' anima lieve, con la dolcezza radiosa e leggera dei petali del fiore che porta il tuo nome…
l'hai lasciata in un attimo in cui la natura ti ha rivoluta con lei, strappandoti a noi, crudele, ora non possiamo che disperarci ma aspetto che tu ci invierai un segnale per dare un senso a questo insopportabile dolore…"