Roma, i negozianti del centro storico pronti alla serrata: ztl troppo lunga
La decisione del Campidoglio di estendere la ZTL fino alle 20 durante il periodo natalizio ha esasperato una situazione già tesa
I commercianti del centro storico di Roma sono in subbuglio e la decisione del Campidoglio di estendere la Zona a Traffico Limitato (ZTL) fino alle 20 durante il periodo natalizio ha esasperato una situazione già tesa. Le principali associazioni di categoria, tra cui Confcommercio, Cna, Confartigianato e Confesercenti, accusano il Comune di mancanza di dialogo e di visione politica.
Valter Giammaria di Confesercenti Roma ha annunciato l’intenzione di scrivere una lettera al sindaco Roberto Gualtieri, chiedendo un tavolo di confronto e minacciando possibili proteste, inclusa una serrata. I rappresentanti lamentano l’assenza di concertazione su temi cruciali per la tutela del commercio del centro storico, come la gestione della ZTL e le politiche per il rilancio del settore.
Il piano natalizio non risolve il problema
Secondo le associazioni, il piano di mobilità per Natale, che include il potenziamento dei mezzi pubblici con tre linee gratuite, non risolve i problemi principali. I commercianti puntano a una clientela alto spendente, ma la carenza di parcheggi e di taxi scoraggia i potenziali acquirenti dai quartieri più benestanti.
Fabrizio Russo di Confcommercio centro storico specifica che gli alti costi di gestione richiedano un’attenzione particolare al target di riferimento: «In centro storico i costi di gestione sono alti quindi noi miriamo, senza vergognarci, a clientela alto spendente — spiega — e dai quartieri benestanti le
persone in centro non vengono perché non trovano il taxi».
Massimo Bertoni di Federmoda critica l’assenza di un piano per aumentare i parcheggi: «Non ce ne sono, né c’è un piano per aumentarli mentre i residenti sono circondati di minimarket e negozi di souvenir. Questo è diventato il centro storico». Le associazioni evidenziano anche il proliferare di minimarket e negozi di souvenir, che contribuiscono al degrado commerciale del centro storico.
Un settore in crisi
Nel 2023, oltre 200 negozi hanno chiuso i battenti nel centro storico. Dopo le 18, la zona si svuota, mettendo in crisi i piccoli esercizi di qualità e artigianato, che devono competere con l’e-commerce e i prodotti contraffatti. Antonio Faidella di Confartigianato Roma sottolinea l’importanza di pensare al futuro del centro storico anche in vista del Giubileo: «A fronte di tutti questi cambiamenti così profondi, non ci sono politiche per rilanciare i negozi di vicinato. Il tavolo di concertazione con il sindaco serve anche a pensare al centro storico del dopo Giubileo» , con politiche adeguate per il rilancio del settore.
La replica del Comune
L’assessora alle Attività produttive Monica Lucarelli ha dichiarato di essere disponibile a organizzare incontri specifici con le associazioni di categoria, ribadendo l’importanza della partecipazione nei processi democratici. Tuttavia, le associazioni chiedono un cambio di passo per garantire una gestione più efficace delle problematiche del centro storico e delle sue attività commerciali.