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Roma, i tavolini all’aperto di bar e ristoranti: il Comune non li vuole, il Governo sì

Le statistiche rivelano la portata del fenomeno a Roma: l’occupazione di suolo pubblico è aumentata del 519% negli ultimi tre anni

Roma, rione Monti, tavolini all'aperto

Continua l’acceso dibattito tra il Campidoglio e il governo centrale sulla regolamentazione dei dehors, gli spazi esterni occupati da bar e ristoranti. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha annunciato durante la “Giornata della ristorazione”, un evento organizzato dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi alla Camera, che il governo sta elaborando una legge per rendere permanenti le estensioni di suolo pubblico concesse durante il periodo del Covid.

Una sanatoria per i dehors

Questa normativa, che potrebbe essere considerata una sanatoria, stabilirebbe l’occupazione attuale fino al 31 dicembre 2024, legalizzando l’espansione fino al 35% in più rispetto ai livelli pre-pandemia.

Il Campidoglio, tuttavia, vede questa proposta come una minaccia al nuovo Regolamento comunale per l’Occupazione di Suolo Pubblico (Osp), presentato a novembre ma ancora in attesa dell’approvazione finale in Assemblea capitolina. Secondo l’assessora alle Attività produttive, Monica Lucarelli, la decisione del ministro Urso è “arrogante e inaccettabile”. Lucarelli ha dichiarato che la mossa del governo è “un evidente segno di arroganza e disinteresse” verso le necessità dei residenti e degli imprenditori locali.

Le statistiche rivelano la portata del fenomeno a Roma: l’occupazione di suolo pubblico è aumentata del 519% negli ultimi tre anni, passando da 21.609 a 112.122 metri quadrati. Questo ha trasformato intere aree della città in veri e propri “assalti” di tavolini e dehors, provocando il malcontento tra i residenti.

Dehors come elementi di decoro urbano

Il ministro Urso ha chiarito che la legge è ancora in fase di studio e verrà formulata dopo un confronto con l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), le associazioni di categoria e le varie sovrintendenze, con l’obiettivo di trasformare questi arredi in “elementi di decoro urbano”. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha espresso la volontà di attendere i dettagli della proposta, sperando che si tratti di un intervento definitivo.

Nonostante ciò, il Campidoglio insiste sul fatto che la pianificazione del territorio sia una prerogativa dell’amministrazione cittadina, basata sulle esigenze della comunità locale. “Questa decisione unilaterale è un affronto alla democrazia locale e al principio di sussidiarietà”, ha affermato Lucarelli. Anche Andrea Alemanni, presidente della commissione Commercio, ha criticato duramente il ministro Urso, definendo la sua proposta “incompetente” e in contrasto con le autonomie locali. Alemanni ha concluso che una legge del genere “molto semplicemente: non si può fare”.