Roma, Ignazio Marino dice sì a ius soli: “Ipotesi registro”
“Lo ius sanguinis deve essere superato dallo ius soli” afferma Ignazio Marino
Roma ha 10 nuovi ambasciatori di cittadinanza: in occasione dell’XI settimana di azione contro il razzismo promossa dall’UNAR, e in particolare nella Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, il sindaco di Roma Ignazio Marino, l’assessore alle Politiche Sociali Francesca Danese e quello alla Scuola e allo Sport Paolo Masini, hanno incontrato 10 ragazze e ragazzi dei centri interculturali di Roma. Tutti loro sono nati in Italia ma da genitori stranieri.
Proprio dai ragazzi dei centri interculturali di Roma Capitale, al sindaco Marino è stata recapitata una lettera, nella quale si legge: ‘Noi non vogliamo dare un dispiacere ai nostri genitori, non vogliamo non essere più cingalesi, etiopi, rumeni, solo che vogliamo pure essere romani, perché quando andiamo a trovare i nostri parenti lontani stiamo bene, ma dopo un po’, finite le vacanze, desideriamo tornare a casa, a Roma’. “Mi hanno scritto una lettera molto significativa sull’essere romani e ho voluto rispondere personalmente”, scrive sul suo sito il sindaco Marino.
Per questo, ai 10 ragazzi sono stati consegnati gli attestati di ‘ambasciatori di cittadinanza’: “un modo per affermare con forza che ciò che conta non è il colore della pelle o la religione, ma il fatto che siamo tutti uguali e tutti dobbiamo avere le stesse opportunità”, spiega il sindaco Marino, secondo cui “chiunque nasce in Italia è Italiano. Lo ius sanguinis deve essere superato dallo ius soli”.
È questa la novità più significativa: Marino apre allo ius soli. “Sono sicuro che nel nostro Paese la legge cambierà – scrive ancora il primo cittadino – Ma in attesa di questo, Roma cercherà di essere una spinta, un pungolo per il Parlamento affinché il diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia venga riconosciuto per legge”.