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Roma, il maxi incendio a Monte Mario: racconto di una giornata infernale

A Roma c’è bisogno di una sana prevenzione che pianifichi scenari emergenziali per salvare vite umane e tutelare il patrimonio boschivo urbano

Incendio Roma a Monte Mario

Mercoledì 31 luglio, Roma ha vissuto una delle giornate più difficili dell’anno. Un maxi incendio è divampato a Monte Mario, nei pressi della città giudiziaria, costringendo all’evacuazione sei palazzine e diverse sedi Rai. Un altro rogo ha colpito la zona di Ponte di Nona, aggravando ulteriormente la situazione già critica della Capitale e appesantendo non poco il già complicatissimo intervento dei Vigili del Fuoco. Il bilancio finale della giornata ha coinvolto il lavoro incessante dei vigili del fuoco, elicotteri in azione, nubi di fumo visibili a chilometri di distanza e ripercussioni significative sulla viabilità e sul traffico cittadino.

L’origine e la diffusione del rogo a Monte Mario

L’emergenza è scattata in tarda mattinata, quando le fiamme hanno iniziato a divorare la zona verde che costeggia la città giudiziaria. Una colonna di fumo altissima si è sollevata, visibile da molti punti della città, creando un’atmosfera spettrale. Il rogo ha lambito l’Osservatorio Astronomico, da cui sono state evacuate 40 persone. In totale, dieci squadre di vigili del fuoco, supportate da vari elicotteri tra cui il Drago Vf159, un Erickson S64, un Ab412 e uno della Regione Lazio, sono intervenute per domare le fiamme. Gli abitanti di alcuni condomini in via Goiran e via Teulada sono stati fatti uscire a scopo cautelativo.

Le operazioni di soccorso e l’intervento delle autorità

La Procura di Roma ha subito effettuato un sopralluogo e il magistrato ha chiesto un’informativa ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine per ricostruire l’origine del maxi-rogo. Nella stessa zona, la notte precedente, si era verificato un incendio di dimensioni più ridotte, poi domato. “Quattro automobili hanno preso fuoco,” ha dichiarato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha spiegato come l’incendio fosse di natura boschiva, senza rischi immediati per la salute.

Il sindaco ha compiuto una ricognizione aerea con il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, e il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Adriano De Acutis. “La situazione è circoscritta e il peggio è passato,” ha detto Gualtieri, aggiungendo che l’incendio potrebbe essere stato causato accidentalmente da un accampamento abusivo nella zona di via Romeo Romei. “C’è un grande tema che davvero rischia di essere un’emergenza: riuscire a gestire il fatto che, per fenomeni enormi come le migrazioni e la povertà, ci sono tante persone che non hanno una casa e che si accampano dove possono”.

Evacuazioni e testimonianze

Le sedi Rai di Teulada, Goiran, Gomenizza, via Novaro e altre zone limitrofe sono state evacuate in via precauzionale. “Alle 16.15 sono scattate le sirene mentre stavamo registrando i programmi,” hanno raccontato alcuni giornalisti. “Si vedevano le fiamme, abbiamo avuto paura, ma ci hanno fatto uscire in fila indiana e mandato a casa”.

La conduttrice Nunzia De Girolamo ha raccontato sui social l’evacuazione del programma Estate in Diretta: “All’inizio credevo fosse uno scherzo degli autori. Poi sono arrivate le sirene, le voci che dicevano di abbandonare l’edificio. Stiamo tutti bene, le fiamme non hanno intaccato la sede, ma spero riescano a spegnerle il prima possibile.”

Le chiusure delle strade e le ripercussioni sul traffico

Le fiamme e l’operazione di spegnimento hanno portato alla chiusura di diverse strade: viale dei Cavalieri di Vittorio Veneto, Viale Falcone e Borsellino, via Romeo Romei e via Faravelli. Anche Lungotevere Oberdan e Lungotevere della Vittoria sono stati chiusi per consentire l’intervento dell’elicottero dei vigili del fuoco.

Il Codacons e le critiche sulla gestione dell’emergenza

Il Codacons ha annunciato un esposto in Procura per accertare l’operato dei Vigili del fuoco e degli enti pubblici competenti sull’incendio. Secondo l’associazione, residenti e comitati di quartiere avevano segnalato più volte la presenza di sterpaglie, rifiuti e materiali infiammabili nella zona del Parco di Monte Mario, senza ottenere alcun intervento per la messa in sicurezza dell’area. “Una tragedia annunciata di cui ora dovranno rispondere dinanzi alla magistratura il Comune di Roma e tutti gli enti che non sono intervenuti come richiesto da tempo dai residenti.”

L’incendio a Ponte di Nona

Un altro grande incendio è divampato nel parco archeologico di Ponte di Nona, vicino al centro commerciale Roma Est, che ha chiuso le uscite verso l’area in fiamme. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, già impegnati su più fronti.

Le carenze dei vigili del fuoco e l’appello per un aumento di organico

Luca Antonazzo, segretario di Roma del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, ha denunciato la grave carenza di personale: “Ad oggi siamo fermi a 1780 unità sulla carta, ma quotidianamente mancano all’appello più di 200 unità per carenze di organico. Ogni giorno servirebbero almeno 500 vigili del fuoco in turno per garantire un dispositivo di soccorso adeguato alla popolazione e al turismo dell’intera provincia di Roma”.

Fernando Cordella, presidente dell’associazione Anppe Vigili del Fuoco, ha aggiunto che “incendi come quello a Ponte Mammolo e quello che sta interessando il Parco di Monte Mario, coinvolgono in modo critico le abitazioni limitrofe e i cittadini che usufruiscono delle aree verdi. Non bisogna sottovalutare che i prodotti della combustione sprigionano diossina dannosa per l’organismo umano.”

La necessità di una prevenzione adeguata

Cordella ha sottolineato la necessità di un cambiamento: “Le amministrazioni devono intervenire con una sana prevenzione che pianifichi scenari emergenziali per salvare vite umane e tutelare il patrimonio boschivo urbano”.