Roma. Il mercato immobiliare e le nuove esigenze dei cittadini
È un buon momento per comprare casa a Roma. È quanto emerge da due recenti ricerche targate FIMAA e Tecnoborsa
È un buon momento per comprare casa a Roma. È quanto emerge da due recenti ricerche targate FIMAA e Tecnoborsa volte a indagare l’andamento del mercato immobiliare della Capitale e ad analizzare la dislocazione e lo stato delle abitazioni. Tra volumi di acquisto e ristrutturazione in crescita, nuove esigenze dei cittadini e una sensibilità ai temi ambientali che fa ben sperare per il prossimo futuro, andiamo a scoprire la fotografia di un settore in netta ripresa dopo anni difficili.
Il mercato immobiliare a Roma ha registrato nei primi mesi del 2018 un incremento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La tipologia di abitazione più ambita resta quella del trilocale, sostiene lo studio FIMAA, e la zona compresa tra il centro storico e l’Aventino, passando per Monteverde Vecchio, Trastevere, Parioli e Prati è diventata la preferita da chi è in cerca di una nuova casa. In leggero calo la ricerca di domicili a Roma Nord e nelle zone di Vigna Clara e Fleming mentre acquista nuovo vigore la periferia, soprattutto se collegata ai mezzi di comunicazione principali.
Molto bene anche la compravendita di nuove unità (+10% in un anno) anche se restano molto lunghi i tempi di attesa per acquistare o cedere un’abitazione che si aggirano tra i 200 e i 213 giorni di media.
Un trend, quello della ricerca di zone semicentrali e periferiche, ben sottolineato anche dalla ricerca di Tecnoborsa. Il progressivo spopolamento del centro storico e l’espansione verso la periferia è ormai un dato di fatto: il 24,5% dei residenti vive nella parte centrale della Città Eterna, il 39,1% nella zona adiacente e ben il 36,4% nelle cornici più esterne.
Roma resta sopra la media nazionale per case di piccole e medio-grandi dimensioni. Il 25,7% degli abitanti occupa appartamenti compresi tra i 46 e i 70mq, il 44,5% tra 71 e 100mq e il 20% tra 101 e 104 mq.
Ma come si immaginano i romani le loro case in futuro? E cosa vorrebbero in più per la propria famiglia e i propri figli? Le esigenze più sentite, secondo l’indagine Tecnoborsa, sono quelle relative alla dimensione dei vani (chi vorrebbe un soggiorno o uno studio più grande) e al loro numero (chi desidera una stanza in più per gli ospiti o un bagno aggiuntivo).
Molto sentito anche il tema del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente. Un gran numero di intervistati ha parlato di infissi per l’isolamento termico, pannelli solari o fotovoltaici, coibentazione degli ambienti e nuovi dispositivi per rendere le case sempre più smart. Case più sostenibili come ad esempio le nuove costruzioni realizzate a Roma da Progedil 90, società che ha fatto dell’eco-sostenibilità e della predisposizione all’installazione di impianti a elevata efficienza energetica la propria linea guida. Il futuro va verso la domotica e l’impatto zero e le dichiarazioni dei cittadini coinvolti nello studio non fanno che sottolineare come questi problemi siano sempre più sentiti, e non solo a livello locale.
Estremamente interessanti le rilevazioni relative all’utilizzo degli spazi abitativi e alla percezione degli stessi da parte dei cittadini romani. La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di trascorrere più di otto ore al giorno, sonno escluso, in casa, dedicando oltre il 70% del tempo al riposo e agli hobby. Il 56,1% lo trascorre dedicandosi alla cura della struttura stessa mentre un restante 31,7% in casa studia o lavora.
Oltre la metà degli intervistati nell’indagine Tecnoborsa ritiene la propria abitazione ergonomica o si impegna perché lo sia. Basti pensare che più del 41% delle persone oggetto della ricerca ha installato recentemente dispositivi con comando a distanza o remote control e nuovi sistemi di sicurezza e teleassistenza. Il 33% percepisce come ecologica, alla luce dei recenti investimenti su materiali di costruzione a bassa incidenza ambientale e della decisione di puntare su fonti energetiche alternative.
Dati interessanti anche quelli relativi alla recente istituzione del fascicolo di fabbricato e alla messa in sicurezza delle abitazioni. L’obbligatorietà del fascicolo, allo studio da anni visto l’invecchiamento delle strutture della Capitale, è stata accolta con favore dal 41% degli intervistati. Il 36,4% ha poi dichiarato di aver fatto certificare da un professionista la condizione della struttura abitativa mentre il 34,7% sostiene di averla prevista nel futuro prossimo.
Grande sensibilità, infine, verso il tema della messa in sicurezza degli stabili. Lo ha sottolineato lo stesso Presidente di Tecnoborsa Valter Giammaria che ha concluso l’indagine sostenendo la positività del fatto che oltre il 48,2% dei romani ha già provveduto in tal senso. Un dato estremamente confortante e che tocca tutte le zone della città.