Roma, il patrimonio immobiliare capitolino a prezzi più equi: abitazioni e negozi
Il Regolamento interessa complessivamente 1.281 immobili di proprietà comunale, distribuiti tra 466 abitazioni, 518 negozi, 153 cantine e 30 uffici

Roma si prepara a una svolta epocale nella gestione del suo patrimonio immobiliare. Dopo anni di disordine e mancanza di regolamentazione, il Campidoglio ha finalmente posto un punto fermo con l’approvazione del nuovo Regolamento per la valorizzazione del patrimonio disponibile del Comune. Un atto voluto e sostenuto dall’assessore al Patrimonio, Tobia Zevi, che ha dichiarato: “Non è mai esistito un regolamento simile nella storia di Roma, il che la dice lunga su come sia stato gestito…”. Una dichiarazione che sottolinea la portata innovativa di un provvedimento destinato a imprimere una svolta radicale nel rapporto tra l’amministrazione e il proprio ingente patrimonio.
Una nuova logica per 1.281 immobili di Roma Capitale
Il Regolamento interessa complessivamente 1.281 immobili di proprietà comunale, distribuiti tra 466 abitazioni, 518 negozi, 153 cantine e 30 uffici. La vera rivoluzione risiede nel cambio di paradigma: non più la vendita come priorità, ma la locazione, orientata a garantire trasparenza, equità e un utilizzo non speculativo dei beni pubblici.
Affitti ricalibrati sul reddito: una misura di equità sociale
Per quanto riguarda gli appartamenti comunali, collocati anche in aree di pregio come piazza del Colosseo, piazza Testaccio, via dei Fienili e via Giustiniano Imperatore, il Regolamento prevede canoni di locazione fortemente ridotti. Indipendentemente dalla posizione strategica o storica dell’immobile, il canone verrà infatti ricalibrato in base al reddito ISEE, con l’obiettivo di garantire un accesso equo alle abitazioni.
Le tabelle previste dal regolamento stabiliscono precise soglie di contribuzione:
Reddito fino a 15.000 euro annui: riduzione del 50% della tariffa minima.
Reddito tra 15.000 e 25.000 euro: riduzione del 20% della tariffa minima.
Reddito tra 25.000 e 35.000 euro: applicazione della tariffa minima.
Reddito tra 35.000 e 42.000 euro: pagamento della tariffa media.
Reddito tra 42.000 e 55.000 euro: applicazione dell’importo medio della fascia massima.
Reddito superiore a 55.000 euro: applicazione dell’importo massimo della fascia massima.
Bandi e punteggi: priorità per le categorie svantaggiate
L’assegnazione degli alloggi seguirà bandi pubblici, con punteggi differenziati in base alla condizione economica e alla composizione del nucleo familiare. In cima alla graduatoria troveranno spazio famiglie numerose, giovani coppie, studenti fuori sede, anziani over 65, soggetti con disabilità superiore al 65% e persone in uscita da situazioni di violenza domestica. Anche chi ha ricevuto provvedimenti esecutivi di rilascio per cause diverse dalla morosità vedrà riconosciuta una priorità.
Misure per morosità e occupazioni irregolari
Il nuovo Regolamento non dimentica chi si trova in condizioni di difficoltà economica o abitativa. Per i morosi è prevista la possibilità di regolarizzare il canone con una rateizzazione del debito in 36 tranche. Anche gli occupanti irregolari, se dimostrano di aver cercato di sanare la loro posizione negli ultimi cinque anni, potranno usufruire di un percorso di regolarizzazione.
La valorizzazione degli immobili commerciali
I negozi comunali, invece, saranno affittati a canone di mercato, con eventuali agevolazioni in caso di interventi di ristrutturazione. Particolare attenzione sarà riservata agli immobili di grandi dimensioni inutilizzati da anni, come l’ex Mercato dei fiori al Trionfale o il cosiddetto ‘Dente cariato’ a Termini. Per questi spazi, l’amministrazione capitolina punta sul partenariato pubblico-privato o sul project financing, combinando destinazioni culturali e commerciali con contratti di locazione a lungo termine (superiori al tradizionale sei più sei), così da incentivare investimenti strutturali e piani di rientro sostenibili.