Roma in allerta per l’anniversario dell’attacco di Hamas: rafforzata la sicurezza al ghetto ebraico
Le misure di sicurezza sono straordinarie. Negli ultimi giorni, l’allerta intorno agli obiettivi sensibili della comunità ebraica è stata ulteriormente intensificata
Lunedì 7 Ottobre, Roma si troverà al centro di una giornata delicatissima. Ricorre infatti il primo anniversario dell’attacco di Hamas contro Israele, un evento che ha scosso profondamente non solo il Medio Oriente, ma anche la diaspora ebraica in tutto il mondo, inclusa la comunità ebraica romana, storicamente radicata nel cuore del ghetto.
Il Ghetto di Roma, cintura di sicurezza
In occasione di questa data, il ghetto di Roma, una delle zone più iconiche della città, si prepara a vivere momenti di grande attenzione. Nella sinagoga maggiore, luogo simbolo della comunità ebraica romana, si terrà una cerimonia commemorativa alla presenza della premier Giorgia Meloni, un gesto che sottolinea l’importanza di questa ricorrenza non solo per la comunità ebraica, ma per tutta l’Italia.
La cerimonia non sarà solo un momento di ricordo delle vittime, ma anche un’occasione per riaffermare la solidarietà verso Israele e contro ogni forma di antisemitismo, un tema purtroppo sempre più presente anche in Europa.
Le misure di sicurezza saranno straordinarie. Negli ultimi giorni, l’allerta intorno agli obiettivi sensibili della comunità ebraica è stata ulteriormente intensificata a seguito degli eventi in Medio Oriente e delle crescenti tensioni legate a manifestazioni di sostegno alla causa palestinese.
I cortei Pro Palestina
A Roma, come in molte altre città europee, si sono già verificati episodi di antisemitismo, e il timore che cortei pro Palestina possano sfociare in atti violenti o in gesti intimidatori ha spinto le autorità a predisporre un piano di sicurezza particolarmente rigoroso.
L’area intorno alla sinagoga e a tutto il ghetto è stata sottoposta a un controllo capillare da parte delle forze dell’ordine, con pattugliamenti rafforzati e la presenza di unità speciali. Anche i varchi di accesso al quartiere saranno monitorati, per garantire che la commemorazione possa svolgersi senza intoppi e in un clima di serenità.
Il ghetto di Roma è da sempre un simbolo di resilienza. La comunità ebraica, che qui vive da secoli, ha affrontato numerose sfide, dalle persecuzioni durante l’occupazione nazista alle discriminazioni storiche subite durante i secoli. Oggi, il ghetto è un luogo di grande vitalità culturale e religiosa, ma anche un simbolo della memoria e del legame indissolubile con Israele.
La giornata di oggi rappresenta dunque un momento di riflessione non solo per gli ebrei romani, ma per tutta la città, chiamata a fare i conti con le tensioni internazionali che sempre più frequentemente si riflettono anche sulle nostre strade.
La partecipazione della premier Meloni alla cerimonia
La premier Meloni, partecipando alla cerimonia, non solo conferma la vicinanza del governo italiano alla comunità ebraica, ma invia un messaggio chiaro di solidarietà verso Israele in un momento di grande difficoltà per il paese mediorientale. Negli ultimi giorni, il conflitto tra Israele e Hamas ha visto una nuova escalation, e l’anniversario del 7 ottobre 2023, data simbolica di inizio delle violenze, rischia di accendere ulteriormente il clima di tensione in Europa e nel mondo.
La preoccupazione, in effetti, non si limita ai possibili episodi di antisemitismo, ma si estende alla possibilità che le manifestazioni pro Palestina, annunciate anche a Roma, possano degenerare in scontri con le forze dell’ordine o in atti di violenza contro la comunità ebraica. Il diritto alla protesta pacifica è sacrosanto, ma le forze di sicurezza stanno già monitorando con attenzione i movimenti e le reti estremiste che potrebbero approfittare dell’occasione per seminare discordia.
La comunità ebraica di Roma, guidata dal rabbino capo Riccardo Di Segni, ha fatto appello alla calma e alla coesione, chiedendo di non cadere nelle provocazioni e di mantenere alta la vigilanza. “Siamo abituati a resistere, ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia” ha dichiarato un membro della comunità. Parole che riecheggiano il sentimento di molti, consapevoli che in questi tempi turbolenti la sicurezza non è mai garantita.
Il ghetto, con le sue strade strette e i suoi edifici storici, lunedì 7 Ottobre non sarà solo un luogo di commemorazione, ma un simbolo della resistenza e della speranza di un futuro di pace, in cui dialogo e comprensione possano prevalere sulle divisioni. Tuttavia, in una Roma che si trova ancora una volta a fare i conti con le sue complessità storiche e sociali, la giornata di domani sarà vissuta con la massima attenzione, nella speranza che tutto si svolga in un clima di rispetto e sicurezza.