Roma. Incidente Corso Francia, commozione ai funerali: “Ricordo il loro sorriso”
Pietro Genovese, il 20enne accusato di omicidio stradale plurimo, da ieri agli arresti domiciliari, sarà interrogato il 2 gennaio dal Gip di Roma
Un lungo applauso accompagnato dalle note, suonate dal vivo, delle canzoni "A te" di Lorenzo Jovanotti e "Ti voglio bene" di Tiziano Ferro, hanno accompagnato l'uscita delle bare bianche di Gaia e Camilla, le sedicenni morte investite a Roma, al termine dei funerali. Gremita la chiesa del Preziosissimo Sangue del Fleming e anche il viale di accesso. Una parente all'uscita ha accusato un malore – riferisce l'Ansa – ed è stata soccorsa da personale di un'ambulanza ferma all'esterno della chiesa per tutta la durata della cerimonia. Sul luogo dell'incidente è stato affisso uno striscione "Ciao Angeli".
Omelia del sacerdote
"Camilla aveva chiesto pochi giorni fa a pranzo con i genitori e la sorella Giorgia cosa fosse il senso della vita. Quando ti metti a guidare sbronzo o fatto è questa la vita? Mandarla in fumo? In fondo ci sentiamo onnipotenti e poi non riusciamo a seguire le regole base della convivenza". Così il sacerdote nell'omelia durante i funerali. "Ci riscopriamo tutti un po' palloni gonfiati – ha aggiunto -. Il senso della vita non è bere e fumarsela".
"Da giorni ci chiediamo il perché. Ci interroghiamo sull'insensatezza di quanto accaduto. Brancoliamo nel buio. Ecco quello di oggi è il grande abbraccio che diamo ai genitori di Gaia e Camilla, in questa ora così buia", ha proferito il religioso.
Il messaggio della sorella di Camilla
"Si è persa una delle fondamenta della nostra famiglia. Eri la piccola di casa. Tu che trovavi imbarazzo ogni volta che si parlava di te, non ti piaceva sentirti gli occhi addosso. Ti sentivi imperfetta". Si è espressa così, Giorgia, la sorella di Camilla durante i funerali delle 16enni investite a Roma. "Qualche giorno a tavola avevi chiesto qual era il senso della vita e non ti ho saputo rispondere – ha aggiunto -. A qualche giorno di distanza ho trovato la risposta: il senso della mia vita sei tu".
Il saluto dei genitori di Gaia
"Chi perde il coniuge è vedovo, chi perde i genitori è orfano. Chi, come noi, perde una figlia non ha nemmeno un nome che lo definisca: la morte di un figlio è talmente innaturale da aver reso la nostra condizione indicibile, è letteralmente "qualcosa che non può essere detto". Anche per questo non abbiamo finora parlato con nessuno e oggi chiediamo rispetto per il nostro dolore e il nostro silenzio", dicono, attraverso il loro avvocato Giulia Bongiorno, Gabriella Saracino e Edward von Freymann, i genitori di Gaia.
"Quando troveremo le parole giuste parleremo, e diremo la nostra sulle tante ricostruzioni che in questi giorni sono state diffuse dai media con troppa leggerezza – continuano – Per il momento, invitiamo alla prudenza e alla scrupolosità chi scrive di questa tragedia". "Gaia era piena di gioia di vivere, ma era anche matura e responsabile. Ci manca moltissimo. Per questo desideriamo ringraziare chi ha pianto con noi, chi ci ha offerto conforto e sostegno", concludono.
"Camilla e Gaia non ci hanno lasciati, sono nel vento, nel profumo dei fiori, la loro voce è nel canto degli uccelli. Hanno raggiunto i nostri avi e riposeranno con loro", ha detto la zia di Gaia in una chiesa assai gremita e in un silenzio decoroso in segno di rispetto per l'ultimo saluto alle due giovanissime vittime.
Le compagne del Liceo
"Di loro ricordo soprattutto il sorriso. Erano due ragazze gioiose". A dirlo all’Agenzia Adnkronos, è una compagna del liceo De Sanctis di un anno più giovane di Gaia e Camilla. "Conoscevo meglio Gaia rispetto a Camilla, non le frequentavo, ma a scuola ci conosciamo un po’ tutti. Mi ricordo il loro sorriso in corridoio", aggiunge la ragazza entrata insieme a una sua amica in chiesa per partecipare al rito funebre delle esequie, in via Flaminia Vecchia a Roma Nord. "Mi sembrava giusto oggi rendere omaggio a Gaia e Camilla, siamo in tanti qui del De Sanctis", conclude la compagna di scuola delle due sedicenni investite.
Sarà interrogato il prossimo 2 gennaio dal gip di Roma, Bernadette Nicotra, il 20enne Pietro Genovese, agli arresti domiciliari da ieri con l'accusa di omicidio stradale plurimo per avere investito e ucciso con la sua auto le due 16enni, Gaia e Camilla, nella notte tra sabato e domenica scorsi su Corso Francia, a Roma.
(Foto, Yahoo Finanza)