Roma, la capitale dei furti: svaligiati 28 appartamenti al giorno
A volte sono vere bande criminali ad agire e la tecnologia può poco. L’unica soluzione sarebbe vivere in residence con polizia privata
Come tutte le grandi metropoli Roma, la nostra capitale, è funestata dalla calamità dei furti in casa.
A Fonte Laurentina, zona Eur, in via Luigi De Marchi, il palazzo è semivuoto per via delle vacanze pasquali. I ladri svaligiano ben 5 appartamenti. Oro e gioielli gli oggetti più cari presi di mira dai ladri. Cassetti aperti, mobili sventrati, confusione, questo è lo spettacolo che si è aperto agli occhi dei proprietari, al rientro dalle vacanze. La sensazione di essere stati violati lascia sgomenti. La casa è il rifugio sicuro, il tuo guscio privato. Venire saccheggiati, derubati dei risparmi, di qualcosa che oltre a un valore commerciale ha a che fare con i ricordi, con i sentimenti è qualcosa che ti lacera dentro e ti lascia pieno di paure.
A volte li prendono
La Rustica, 3 maggio, quartiere popolare di Roma est, agenti delle volanti fermano quattro topi d’appartamento, due di 21 anni, un 23enne e un 25enne, italiani, indiziati per tentati furto, resistenza e danneggiamento.
Se li era trovati in casa il proprietario di una villetta e li aveva costretti a fuggire, inseguendoli per strada, quando è intervenuta la Polizia. Gli agenti hanno notato quattro ragazzi infilarsi precipitosamente in un’auto, inseguiti da un uomo, rivelatosi poi la vittima del tentato furto.
È andata bene ma è un caso fortunato. Anche grazie al coraggio del signore che, da solo, ha messo in fuga i quattro giovani. Che fossero dei ladri lo ha confermato la perquisizione della loro auto. Sono stati trovati dalle forze dell’ordine di Roma attrezzi per lo scasso, gioielli e profumi, relativi a precedenti furti.
Via della Camilluccia. Roma nord. Svaligiano due abitazioni in rapida successione. Poi scappano con la refurtiva ma vengono notati da alcuni residenti, che chiedono l’intervento del 112, permettendo ai Carabinieri di fermare uno dei ladri e recuperare il bottino.
Bloccato un 22enne cubano con dei sacchi contenenti borse, portafogli, bigiotteria, oro, preziosi e una consolle X-Box. La refurtiva è stata poi restituiti ai legittimi proprietari.
Roma, ogni giorno 28 appartamenti subiscono furti
Nel 2021 nella Capitale ci sono stati 241 furti ogni 100mila abitanti. Con quali tecniche operano i malfattori? Dalle più tradizionali a quelle più sofisticate. Tutto va bene purché funzioni.
Dal “passepartout” degli scassinatori, alle acrobazie per scavalcare muri o arrampicarsi su terrazzi e finestre. La fantasia di chi ruba è incredibilmente vasta. Siamo al di là dei simpatici marchingegni di Totò che rubava le valigie lasciate incustodite alla stazione sovrapponendoci un’altra vuota più grande.
Ora i ladri sono meno artigianali ma sempre ricchi di fantasia: si usano i codici, le chiavi clonate, si ricorre al sonnifero per addormentare le vittime, si usano complici, pali, vedette per conoscere orari e abitudini, per avere idea di dove andare a colpire. C’è un professionismo anche tra i ladri d’appartamento, in grado di aprire un portoncino blindato senza lasciare alcun segno, in soli 18 secondi.
Telecamere per strada e nelle scale interne: il ladro sa come evitarle
Le telecamere per strada si stanno moltiplicando. Noi non ci facciamo caso, chi ha cattive intenzioni si. Se è intelligente sa come evitarle. Le mette il Comune ma molte le piazzano le banche, gli uffici postali, le aziende private che vogliono tutelarsi.
Registrano alcune ore di seguito e poi, le meno sofisticate, tornano a copiare immagini sullo stesso nastro. Pochi conservano le registrazioni passate. Come si vede nei film polizieschi.
Le telecamere interne invece, sulle scale di un Condominio, possono avere una funzione dissuadente oppure servire a “beccare” il ladro in azione. In un caso è successo. Si vede un tipo, ben vestito, che fotografa le serrature delle porte di ogni appartamento.
Qualcuno se ne accorge e trae una foto da quel video, la pubblica su un social e lancia l’allarme: “Buonasera a tutti, se vedete questa persona nel palazzo segnalatela e mandatela via, ieri è stato ripreso dalle telecamere di uno stabile a Mezzocammino mentre prendeva il calco delle serrature. Essendo ben vestito chi lo vedeva non pensava nulla di grave”.
Si vede l’uomo che si sofferma sulle serrature, le fotografa, forse ne prende il calco, forse vuole sapere se c’è la chiave inserita dal lato interno. Se non c’è la chiave possono inserire un passpartout nella toppa e riescono, non so come, ad aprire.
Le serrature tecnologiche sofisticate non hanno segreti per i ladri
Le serrature, anche le più sofisticate, non hanno segreti per questi professionisti. O almeno sembra. Chi vende le serrature parla di cilindri, scanalature, doppia mappa e tu non sai che dire. Ne vorresti una a prova di ladro, ma non c’è.
Porte blindate, chiavi con forme e dimensioni sempre più strane per complicare la vita a chi ruba. Il problema è che noi non siamo né fabbri né ladri e non sappiamo mai se il livello delle nostre serrature è tale da impedire i furti.
Loro, i ladri, sono aggiornatissimi e sanno come aggirare ogni ostacolo. Non se ne esce. Non sapremo mai fino a che punto possiamo essere sicuri della nostra porta blindata. Allora parte la ricerca per i sistemi di allarme. Tecnologie complicate che spesso non sappiamo maneggiare o dimentichiamo di usare. Ci scordiamo il codice, facciamo errori.
Dobbiamo chiamare il tecnico per riparare quello che noi stessi abbiamo messo fuori uso. Un sistema di allarme poi che senso ha? Pensate che il ladro si spaventerebbe? Gli bastano 10 minuti per portare via gli oggetti più preziosi. Se dovesse scattare l’allarme pensate che qualcuno dei vicini uscirebbe per difendere casa vostra? Ne dubito fortemente.
Al massimo potrebbe chiamare la polizia, sapendo però di andare incontro a delle noie, come minimo. Allora penseremo a un sistema di allarme connesso con la Questura. C’è una procedura burocratica e dei costi che vi faranno dissuadere presto, almeno che non siate Rockfeller e la vostra casa sia Fort Konox, con le riserve auree americane.
Furti a Roma, segnali esterni per dare indicazioni
Alcuni lasciano segnali esterni. Questi segni li puoi scovare accanto alla porta di casa, al portoncino d’ingresso di una villetta, sul marciapiede. Disegnati con un gessetto, un pennarello, una matita. Sono segni provvisori, fatti dagli osservatori per la banda che si incarica di svaligiare l’appartamento. Un lavoro in serie, da professionisti del furto in casa. I segnali indicano se c’è un cane aggressivo o no, se c’è qualcosa che vale la pena prendere, se la persona che vive lì è sola, se ci sono anziani, se la casa è disabitata, se c’è pericolo, se ci vivono agenti di polizia, o persone ricche, donne magari sole, se la casa è già stata svaligiata, se è meglio evitare di entrare, se lì vivono amici che è meglio non toccare.
Possono sembrare accorgimenti superati. Se ne parla da decine di anni. Attribuendole agli zingari o a bande di ladruncoli locali. Oggi ci sono organizzazioni che vanno al di là di questi sistemi che però hanno funzionato in passato e possono farlo ancora.
Roma, i numerosi furti della banda dei georgiani
Qualcosa del genere utilizzava anche la banda di georgiani sgominata l’anno scorso dai Carabinieri. A volte potevano essere degli osservatori a segnalare dove commettere il furto, altre volte erano delle badanti, assoldate dall’organizzazione per dare informazioni preziose su dove colpire con sicurezza. A metà di febbraio del 2022 sono partite delle indagini su furti in serie nelle case di Roma, dirette dalla procura della Repubblica, e terminate nel settembre successivo.
Hanno consentito alle forze dell’Arma, con indagini accurate, di arrestare in flagranza di reato degli indagati, di origine georgiana, e di documentare l’esistenza di un’associazione per delinquere composta da soggetti provenienti principalmente dalla città di Kutaisi, in Georgia appunto.
Sono responsabili di almeno 11 furti, nel quartiere Africano, a Talenti, in zona Sacco Pastore, viale Jonio, al Pigneto, a Centocelle, al Quadraro-Tor-Fiscale ed infine a Casal Bruciato. Oltre al furto in un appartamento a Ciampino. In pratica erano attivi in tutta l’area urbana. Si tratta di un’organizzazione criminale in grande stile.
Banditi legati alla criminalità russa, organizzati in una specie di Società di mutuo soccorso, sul modello della mafia primitiva, fondata sulla responsabilità collettiva e su un giuramento a un codice di completa sottomissione, con pene terribili per chi tradisce, fino alla esecuzione finale.
Un’organizzazione ben strutturata con contatti internazionali
Si chiamano “Ladri nella Legge” (Vor v Zakone). La legge ovviamente è quella loro, di cieca obbedienza ai capi e di completa adesione alle finalità criminose che perseguono. I tratti distintivi sono quelli classici delle organizzazioni mafiose.
Tatuaggi, codici segreti, un gergo proprio, struttura piramidale di comando. Si muovono in base a perlustrazioni con osservatori specializzati. Uso di chiavi alterate o di calamite per scassinare serrature a cilindro europeo, senza lasciare segni di effrazione.
La refurtiva viene utilizzata per essere venduta, trasformata in denaro per acquistare droga e quindi riciclata fino al trasferimento in conti bancari nel paese di origine, per essere reinvestita in affari apparentemente puliti.
La Banda del sonnifero colpisce le ville dei ricchi, centinaia i furti a Roma
Il momento preferito è sempre la notte. La famiglia è in casa. Dormono tutti. I ladri entrano e spruzzano una sostanza che non farà svegliare i membri della famiglia. In tranquillità portano via tutto, effetti personali, preziosi ma anche le auto di lusso parcheggiate in cortile. La mattina dopo i proprietari si svegliano, intontiti per il sonnifero, con la sorpresa, mentre i ladri sono già lontani.
Le zone più battute per questo genere di furti sono quelle del litorale, da Anzio ad Ardea, a Lavinio, a Lido dei Pini. Quasi sempre ville di persone facoltose. L’unica risposta possibile è stata quella di incrementare i controlli notturni da parte delle squadre di intervento operativo.
La sensazione dei derubati è ancora peggiore di chi scopre il furto rientrando da fuori. Loro erano in casa mentre i ladri hanno agito. La paura che ti assale è maggiore. Potevano fare del male ai familiari e nessuno se n’è accorto.
Residenziali controllati da guardie armate, una soluzione adottata all’estero
Non ce ne sono molte. Anzi a pensarci bene c’è solo da affidarsi alla fortuna di non cadere nella rete dei papabili. Qualsiasi serratura, grata alle finestre, porta blindata, allarme alla fin fine non ti lascia tranquillo che tu non passa cadere vittima dei topi d’appartamento.
Se sono bande criminali poi, c’è il rischio che incontrarli o sorprenderli sia addirittura controproducente. Avendo vissuto all’estero ho visto che in Paesi in cui i furti sono molto più diffusi che da noi, si adottano rimedi costosi ed efficaci, che presuppongono l’impiego di una polizia privata 24/7 a tutela di un nucleo di appartamenti. Sto parlando dei residenziali, gruppi di appartamenti o villette, inserite in un perimetro invalicabile, con guardianie costanti, armate, che controllano gli ingressi e le uscite e tengono sotto osservazione l’intera area con almeno una guardia ogni 200-300 metri giorno e notte.
Chiaramente questo comporta strutture residenziali che già nascono con l’idea di questo tipo di protezione. Non la puoi applicare ai quartieri già esistenti. Inoltre è una guardiania che comporta notevole aggravio di spesa e di solito funziona dove c’è scarsità di lavoro e le paghe sono comunque basse. Le guardie possono lavorare anche con un sistema di telecamere a copertura totale ma la presenza di persone specializzate armate è molto più dissuasiva.
Invece di acquistare o affittare appartamenti senza sicurezza bisognerebbe pensarci per tempo e cercare soluzioni che prevedano questo tipo di protezione. Il residenziale è un concetto abitativo poco diffuso in Italia. Forse è venuto il momento di adattarsi al peggio.