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Roma: la nuova Ztl è già attiva, Gualtieri blocca i veicoli più inquinanti nella “Fascia Verde”

Nonostante l’ampio divieto, il Comune ha previsto alcune deroghe ma la battaglia per la mobilità sostenibile a Roma sembra appena iniziata

Roma Ztl

Il Comune di Roma, sotto la guida del sindaco Roberto Gualtieri, ha confermato un giro di vite sulla circolazione dei veicoli più inquinanti. Con una recente ordinanza, Gualtieri ha esteso le limitazioni per le auto che rappresentano le maggiori fonti di emissioni inquinanti nella capitale, ampliando l’applicazione della ZTL nella cosiddetta “Fascia Verde” della città.

Le nuove restrizioni per la mobilità a Roma

Le restrizioni riguardano molte categorie di veicoli e sono già attive. Il periodo previsto è dal 1° novembre 2024 fino al 31 ottobre 2025. Il provvedimento proibisce l’accesso e la circolazione, valida 24 ore su 24, dal lunedì al sabato (esclusi i festivi infrasettimanali), per i seguenti tipi di veicoli:

  • Autoveicoli a benzina, GPL e metano pre Euro 1, Euro 1 ed Euro 2
  • Autoveicoli a gasolio, dual fuel e mixed fuel pre Euro 1, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3
  • Ciclomotori e motoveicoli a benzina e a gasolio pre Euro 1 e Euro 1

Queste categorie rappresentano, secondo il Campidoglio, le maggiori fonti di emissioni dannose. Le restrizioni si inseriscono in un piano strutturato per la riduzione dell’inquinamento urbano, che ha già dimostrato di abbassare i livelli di sostanze come biossido di zolfo, monossido di carbonio e benzene.

Le deroghe previste

Nonostante l’ampio divieto, il Comune ha previsto alcune deroghe. Potranno infatti continuare a circolare i veicoli muniti di contrassegno per disabili, quelli utilizzati dalle forze di sicurezza, emergenza e trasporto pubblico. Deroghe specifiche sono state concesse anche ai veicoli per la gestione dei rifiuti e la manutenzione del verde urbano, nonché per i mezzi di pronto intervento capitolino. Esenti anche i veicoli e ciclomotori storici, insieme a quelli con targhe diplomatiche.

La risposta dell’opposizione: il comitato “No ZTL allargata a tutta Roma” e il sostegno dei Liberisti Italiani

La decisione di estendere le restrizioni non è stata accolta senza resistenze. Il comitato “No ZTL allargata a tutta Roma” si è immediatamente opposto, trovando l’appoggio dei Liberisti Italiani. Quest’ultimo gruppo, guidato da Andrea Bernaudo, ha dichiarato l’intenzione di sostenere il comitato nelle spese legali per portare la questione davanti al Tribunale. La protesta segue la bocciatura, da parte della commissione di Roma Capitale, di un referendum consultivo proposto per bloccare l’ampliamento della ZTL.

Bernaudo ha recentemente firmato il mandato con Alessandro Onofri, responsabile giustizia dei Liberisti Italiani, per avviare il ricorso. Secondo lui, il rigetto del referendum da parte del Campidoglio si basa su “motivazioni giuridicamente discutibili”, ritenendo che sia diritto dei cittadini esprimersi su una misura con forti impatti economici e sociali.

Roma divisa tra sostenitori e oppositori delle restrizioni

Il provvedimento del sindaco Gualtieri è giustificato dall’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria, in una città che da anni lotta con alti livelli di biossido di azoto (NO2). Mentre molti accolgono favorevolmente la stretta in un’ottica di sostenibilità ambientale, i Liberisti Italiani e altri critici sostengono che le limitazioni penalizzino fortemente famiglie e lavoratori meno abbienti, oltre a turisti e pendolari che si trovano già a fronteggiare i costi della vita nella capitale.

Bernaudo ha descritto la loro battaglia come “la prima vera battaglia in Italia contro gli estremismi dei pianificatori green”, ribadendo che si tratta di una lotta non solo simbolica, ma a favore della libertà di movimento per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro disponibilità economica.

Il bilancio: tra salute pubblica e diritto alla mobilità

I dati mostrano un calo degli inquinanti come il PM10, ma è evidente che la lotta al biossido di azoto richiederà ulteriori sacrifici da parte dei cittadini. La reazione della cittadinanza, tra chi sostiene la necessità di un cambio drastico e chi teme l’esclusione sociale, conferma quanto sia complesso intervenire sulla mobilità di una metropoli come Roma. La battaglia per la mobilità sostenibile nella capitale sembra appena iniziata.