Roma, la tariffa minima per il Taxi a 9 Euro: proteste dei consumatori
Mastrantoni, presidente del comitato tecnico-scientifico di Aduc, ha definito la tariffa minima uno “sproposito” e un “regalo ai tassisti”
La recente proposta del Campidoglio di introdurre una tariffa minima di 9 euro per il servizio taxi ha scatenato un’ondata di polemiche tra i cittadini e le associazioni di consumatori. Questo provvedimento, previsto nel nuovo piano tariffario in vista del bando per le mille nuove licenze taxi, è stato duramente criticato per la sua natura apparentemente “corporativa” e non in linea con le esigenze dei cittadini.
Proteste dei consumatori
Primo Mastrantoni, presidente del comitato tecnico-scientifico di Aduc (Associazione utenti e consumatori), ha definito la tariffa minima uno “sproposito” e un “regalo ai tassisti”. Mastrantoni racconta la sua personale esperienza con i taxi della Capitale, sottolineando la lunga attesa per un taxi alla stazione Termini, che supera di gran lunga il tempo di viaggio in treno da Firenze. Egli critica aspramente la logica dietro l’introduzione della tariffa minima, considerandola un espediente per compensare l’aumento del numero di taxi e la conseguente diminuzione degli introiti per i tassisti.
“È chiaro che questa misura sia il frutto di una trattativa tra il Campidoglio e la corporazione dei tassisti,” afferma Mastrantoni. “Ma chi ne soffre è il cittadino, che dovrebbe essere al centro delle politiche comunali. Questa logica rende il servizio pubblico dei taxi accessibile solo a turisti e aziende, spingendo i cittadini a cercare alternative nel mercato privato.”
Richiesta di trasparenza ed efficienza
Anche l’Unione Nazionale Consumatori, attraverso le parole di Mauro Antonelli, ha espresso un netto dissenso verso i nuovi balzelli. Antonelli sottolinea che la tariffa minima di 9 euro è decisamente esagerata e che il problema reale risiede nella mancanza di trasparenza e efficienza del servizio taxi. “Un costo iniziale è comprensibile, ma deve essere molto più basso di 9 euro e poi si dovrebbe pagare a chilometro,” spiega Antonelli. “La mancanza di chiarezza sulle tariffe e i lunghi tempi di attesa sono i veri ostacoli che dissuadono i cittadini dall’usare i taxi.”
La proposta del Campidoglio ha acceso un dibattito acceso tra le parti coinvolte. Da una parte, i tassisti vedono nella tariffa minima una necessità per compensare la riduzione degli introiti dovuta all’aumento delle licenze. Dall’altra, i consumatori ritengono questa misura un ulteriore aggravio che li penalizza, rendendo il servizio taxi meno accessibile e incentivando l’uso di servizi privati.