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Roma, l’assistente Julia sbaglia le risposte agli utenti: il curioso caso

La reazione della Lega è veemente: “Grandioso flop”. Il Campidoglio si difende: “Non è un motore di ricerca”

Doveva essere una rivoluzione nell’accoglienza turistica della Capitale, un’innovazione in grado di fornire informazioni accurate e multilingue ai visitatori di Roma in tempo reale. Invece, il debutto di Julia, l’assistente virtuale lanciata dal Comune il 7 marzo scorso, si è trasformato in un caso politico e mediatico a causa di una serie di errori che hanno scatenato polemiche e ironia sui social.

Julia, spesi 3,5 milioni di euro per il sistema

Basata su un sofisticato sistema di intelligenza artificiale, Julia è stata progettata per rispondere ai quesiti dei turisti su percorsi, monumenti, trasporti e cultura, attingendo a banche dati certificate e fornendo risposte in oltre 80 lingue. Tuttavia, la sua prima fase di sperimentazione ha rivelato diverse lacune: imprecisioni storiche, indicazioni stradali errate e una certa “accondiscendenza” nelle risposte agli utenti, che hanno messo a dura prova la sua credibilità. Il tutto, al costo di 3,5 milioni di euro, finanziati con fondi del Pnrr.

I primi a notare i problemi sono stati utenti esperti e appassionati di storia romana, tra cui alcuni membri del gruppo Facebook “SOS Patrimonio Storico di Roma”, che conta tra i suoi iscritti docenti universitari, giornalisti culturali e studiosi della città eterna. La prima grande gaffe? L’errata attribuzione della chiesa principale di Roma. Alla domanda: “Qual è la Chiesa principale di Roma?”, Julia ha risposto: “La Basilica di San Pietro, situata nella Città del Vaticano.” Peccato che, come ha fatto notare l’utente, la cattedrale ufficiale della città sia San Giovanni in Laterano. Dopo la correzione, Julia si è affrettata a rimediare: “Hai ragione! La Basilica di San Giovanni in Laterano è la cattedrale di Roma e la sede ecclesiastica ufficiale del Papa.”

Gli errori si sono susseguiti su più fronti. Alla domanda su quale fosse la casa più piccola di Roma, Julia ha inizialmente risposto indicando una generica “piccola casa in via della Lungaretta a Trastevere”. Solo dopo l’intervento dell’utente ha corretto la sua affermazione, riconoscendo che la risposta corretta fosse la casetta di via dell’Arco di San Cosimato. Stessa sorte per la questione sul centro di Roma: Julia ha indicato Piazza del Colosseo, dimenticando il più storico Umbilicus Urbis Romae, il monumento che nell’antichità rappresentava il punto zero dell’Urbe.

Julia, le reazioni della politica e del Comune

A questi errori si aggiunge un curioso meccanismo di interazione con gli utenti. Quando viene corretta, Julia si scusa e conferma immediatamente la risposta dell’interlocutore. Un comportamento che ha spinto alcuni a provocarla: Tutte le volte che ti faccio notare un errore, subito dopo mi dai ragione e correggi. Come lo spieghi?” La sua risposta? “Mi dispiace per gli errori nelle mie risposte. Il mio obiettivo è fornire informazioni accurate e utili. Se commetto un errore, apprezzo il tuo feedback e cerco di correggerlo immediatamente.” Un botta e risposta che ha acceso il dibattito sull’affidabilità dell’assistente virtuale.

Le difficoltà riscontrate non sono passate inosservate alla politica. Lega e Fratelli d’Italia hanno colto l’occasione per attaccare duramente il progetto, definendolo un fallimento costoso e mal gestito. Il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori, ha dichiarato: “Attivata con mesi di ritardo, Julia esordisce con un grandioso flop: confonde linee di autobus, inventa strade inesistenti, sbaglia percorsi e misure. Un test che sta facendo acqua da tutte le parti.” Dello stesso parere anche Marco Perissa, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della federazione romana del partito, che ha attaccato i costi dell’iniziativa: “Con quei soldi pubblici si potevano costruire cento alloggi popolari.”

Di fronte alle critiche, il Comune di Roma ha difeso il progetto, sottolineando che Julia è un sistema in continua evoluzione. Antonio Preiti, amministratore delegato della Fondazione Roma & Partners, che ha sviluppato l’assistente virtuale in collaborazione con Microsoft, ha spiegato: “Julia non è un motore di ricerca, ma un’intelligenza artificiale che simula una conversazione attingendo a dati certificati. Più precisa è la domanda, più dettagliata sarà la risposta.” Preiti ha anche invitato gli utenti a considerare il progetto con una mentalità aperta: “L’AI non sbaglia nel senso tradizionale del termine, ma apprende dagli utenti. È come insegnare a un bambino: più interagisce, più impara.”

L’obiettivo del Comune, ha aggiunto, è quello di migliorare Julia nelle prossime versioni, integrando nuove funzionalità, come percorsi ciclabili e palestre, con dati validati da istituzioni ufficiali come il Touring Club Italiano.