Roma-Liverpool, paura per la possibile alleanza laziali-hooligans
Cresce l’ansia per la partita di mercoledì. La città sarà blindata, la vendita di alcolici vietata, i negozi saranno chiusi e ora c’è anche il rischio concreto di una pericolosa alleanza
Sale la tensione per la partita di calcio che il prossimo 2 maggio vedrà Roma e Liverpool contendersi l’accesso alla finale di Champions League. Ma soprattutto cresce la paura per le orde di “barbari” che invaderanno la capitale per l’occasione. Si è parlato addirittura di 5000 tifosi dei Reds, tra cui 1000 a alto rischio.
La città sarà perciò blindata, i negozi chiusi, la vendita di alcolici vietata, ma… Tutto ciò basterà a scongiurare la violenza? Di sicuro i tweet degli inglesi non fanno ben sperare (“Non sorprendetevi se a Roma ci saranno morti”) e in queste ore sta emergendo un grave rischio fino ad ora poco considerato: e se alcuni gruppi violenti dei tifosi della Lazio si alleassero cogli Hooligans dei Reds per “punire” i tanto odiati tifosi romanisti?
Lo scenario, decisamente possibile, è stato in parte legittimato dalla discutibile idea della società di Lotito, che ha invitato la squadra britannica a allenarsi in quel di Formello (come già fece con il Manchester City). Ne scaturirà una sorta di oscuro e pericoloso gemellaggio, con l’intento di unire le forze e gli intenti contro i romanisti, rei del vile agguato di Anfield a Sean Cox?
Le parole di Andrea Cecchini (ItaliaCelere) rilasciate a Il Tempo, non fanno affatto ben sperare: “I poliziotti inglesi vengono a Roma a fare un sopralluogo e a dettare le regole al Viminale e intanto ecco la genialità di far allenare i Reds a Formello, alimentando da giorni voci su un possibile gemellaggio. Abbiamo certezza dell’arrivo di almeno mille ultras inglesi, e considerato che la tifoseria della Lazio in passato ha già fatto gemellaggi con tifoserie violente come quelle ceche, croate e polacche, il rischio di questa nuova alleanza è altissimo. Quando vengono questi tifosi stranieri non c’è tessera del tifoso, né daspo né altro, faranno il comodo loro e noi dovremo fare la scorta a loro…”
Oltre che nelle forze dell’ordine, confidiamo nel buon senso delle tre tifoserie coinvolte. Caratteristica che però, purtroppo, troppo spesso non appartiene mondo ultras.
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