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Roma, lotta alla malamovida: camper, cani antidroga, droni e presidio fisso nelle zone calde

Accanto ai camper, il Campidoglio introdurrà altre novità: i cani antidroga saranno integrati nell’organico della polizia locale di Roma Capitale

Polizia Roma Capitale

La malamovida romana è ormai un problema cronico, tra disturbi ai residenti, episodi di violenza e attività illecite che sfuggono ai controlli. Il Campidoglio, guidato dal sindaco Roberto Gualtieri, si prepara a rispondere con misure strutturali che puntano a un presidio continuo e dissuasivo nelle aree più colpite. Lo ha annunciato Francesco Greco, delegato alla Sicurezza, che ha illustrato le strategie del Comune per affrontare l’emergenza, dalla malamovida del centro storico fino ai disagi delle periferie.

Presidio fisso nei punti della movida: 15 camper dei vigili urbani

Il cuore del nuovo piano è rappresentato da 15 camper della polizia locale che, a partire dal Giubileo, saranno dislocati nelle zone più problematiche della città. I primi tre arriveranno entro dicembre e serviranno anche come info-point per turisti e pellegrini. “Un camper posizionato per una settimana in una piazza di spaccio o in una zona calda come piazza Trilussa può avere un effetto dissuasivo significativo”, spiega Greco. “L’obiettivo è presidiare in modo stabile, senza interventi estemporanei, che rappresentano solo uno spreco di risorse”.

Cani antidroga e droni

Accanto ai camper, il Campidoglio introdurrà altre novità: i cani antidroga saranno integrati nell’organico della polizia locale di Roma Capitale. Inoltre, si stanno valutando, in collaborazione con il Garante della Privacy, l’uso di droni per monitorare le aree più critiche, una mossa che potrebbe rivoluzionare il controllo del territorio.

Telecamere e tempi tecnici

Un altro pilastro della strategia è rappresentato dall’installazione di nuove telecamere di videosorveglianza. Sono previste circa 2.000 unità da posizionare in tutta la città, anche se i tempi tecnici richiederanno almeno un anno. “Abbiamo già identificato le zone critiche grazie alle segnalazioni di Procura, polizia e carabinieri, ma dobbiamo agire in modo programmato”, afferma Greco.

Critiche alle ronde private

Il delegato alla Sicurezza si è espresso in termini netti contro le ronde private, definite “velleitarie e provocatorie”, e contro le società di vigilanza non registrate che si offrono per presidiare le strade. “La sicurezza è una questione seria, e le forze dell’ordine sono disponibili a intervenire. Non possiamo affidarci a iniziative estemporanee che rischiano di creare più confusione che soluzioni”.

Emergenza anche nelle periferie

Greco ha sottolineato come la sicurezza non sia un problema solo del centro storico, ma riguardi anche le periferie, spesso trascurate. A Corviale, per esempio, sono già operative pattuglie fisse, e i residenti chiedono un commissariato stabile. Inoltre, si sta lavorando con Ama per garantire la raccolta dei rifiuti in quartieri dove la società è sotto minaccia, organizzando convogli scortati.

Una visione strutturale

“Non basta rincorrere le emergenze. Dobbiamo programmare interventi seri e di lungo periodo”, ha dichiarato Greco, ribadendo la necessità di fondi per bonificare le discariche abusive e trovare soluzioni abitative per gestire gli sgomberi. Il piano, che mira a una maggiore integrazione tra forze dell’ordine, tecnologia e iniziative sociali, rappresenta un tentativo di affrontare i problemi alla radice, senza lasciare spazio a soluzioni di facciata.

Guardare a Milano per evitare errori

Infine, un monito: “Osserviamo con attenzione cosa è successo a Milano, dove situazioni di degrado non affrontate hanno creato problemi complessi. A Roma dobbiamo agire subito, evitando di lasciare il controllo del territorio a iniziative private e garantendo invece una presenza costante e organizzata delle istituzioni”.