Roma, “Mafia di Ostia”, condannati Carmine Fasciani e figli
Con questa sentenza viene riconosciuto per la prima volta a Roma il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso
Il primo processo per associazione a delinquere di stampo mafioso alla cosiddetta Mafia di Ostia nell' inchiesta "Nuova Alba a Ostia" si è concluso ieri, venerdì 30 gennaio, con la sentenza di primo grado e condanne per 416 bis. E' la prima volta che a Roma viene riconosciuta l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Le condanne sono per oltre 200 anni di carcere ad alcuni affiliati al clan Fasciani. La pena maggiore, di 28 anni, è stat inflitta al capoclan Carmine Fasciani, cinque le assoluzioni. L' inchiesta "Nuova Alba", ricordiamo, portò all'arresto nel luglio del 2013 a Ostia di 51 imputati, componenti e affiliati delle famiglie Fasciani e Triassi.
I giudici della decima sezione penale hanno inoltre condannato a 25 anni e dieci mesi di reclusione Sabrina Fasciani e a 26 anni Alessandro, entrambi filgi di Carmine , così come Azzurra che è stata condannata a 11 anni e Terenzio a 17 anni. Anche per la moglie del boss, Silvia Bartoli, sono stati inflitti 16 anni e 9 mesi. L' altro figlio di Carmine invece Nazareno, è stato assolto "per non avere commesso il fatto". Condanne anche a 25 anni e tre mesi a Riccardo Sibio e 13 anni a Gilberto Colabella, Mirko Mazzoni (12 anni), Eugenio Ferramo (10 anni), Luciano Bitti (13 anni e 3 mesi) e Danilo Anselmi (7 anni).
Assolti invece Vito e Vincenzo Triassi perché il fatto non sussiste. I Triassi erano accusati di essere i referenti della mafia siciliana sul litorale laziale e nel febbario dello scorso anno il pentito di Cosa Nostra Gaspare Spatuzza, in una sua deposizione aveva detto: "A Ostia negli anni '90 comandavano i Triassi" .