Roma malata di corruzione, ma per Marino “è curabile”
L’intervista del sindaco Ignazio Marino al Corriere della Sera
Roma – per dirla con Filippo La Porta in 'Roma è una bugia' – più che città eterna, sembra si sia trasformata in "eternamente terminale". Eppure, "è curabile". Ne è convinto il sindaco Ignazio Marino, che parla da Harvard al Corriere della Sera.
All'indomani dei 22 arresti eseguiti dalla Guardia di Finanza in vari Municipi di Roma Capitale per corruzione (qui i dettagli), Marino parla chiaro e tondo: "La rotazione che ha fatto tanto discutere i vigili urbani riguarderà anche dirigenti e funzionari del Campidoglio e quelli dei Municipi, tutti".
Un caso, quello degli arresti di ieri, che si aggiunge all'inchiesta Mafia Capitale. Marino sa bene a chi attribuire le colpe: "Nei cinque anni di Alemanno questa città si è ammalata – dice al Corriere della Sera – Corruzione e concussione, posizioni di vertice da raggiungere grazie all’amico e non per merito, fino ad arrivare al tumore delle infiltrazioni della mafia. Io non voglio dare la sensazione di un governo della città che sia punitivo, che applichi una severità indiscriminata, ma a Roma c’è bisogno di trasparenza, di meritocrazia, di normalità: voglio una città che sia normale come lo sono le capitali del Nord Europa".
Quali percorsi intraprendere per ottenere questo risultato? Secondo il sindaco, da una parte sono necessarie le azioni "della Procura, delle forze dell’ordine, della Guardia di Finanza"; dall'altra, però, serve un forte imprinting della politica. Per questo, secondo Marino, il metodo della rotazione "serve per aiutare la stragrande maggioranza, fatta di persone perbene, ad isolare i pochi che perbene non sono".
A partire dai Vigili, che proprio oggi sono riuniti in assemblea, il meccanismo della rotazione non piace. Ma c'è dell'altro: lo scontro sul contratto decentrato che, determinato con atto unilaterale della Giunta, intanto, a partire dal 1 gennaio 2015, è entrato in vigore. Ieri, però, sono riprese le trattative con i sindacati. Marino, che era ad Harvard, commenta: "Il meccanismo del salario accessorio doveva essere cambiato: il dialogo con i sindacati è ripreso e altri incontri ci saranno (già ne è stato fissato uno per il prossimo mercoledì, leggi qui)". E proprio sui Vigili Urbani, dopo l'episodio della notte di Capodanno che ancora continua a far discutere, Marino, al Corriere, spiega: "Possono ricucire il rapporto di fiducia con la popolazione ma certo adesso da loro mi aspetto dei segnali. Noi per il derby abbiamo organizzato i turni senza ricorrere allo straordinario dei vigili, ma certo vorrei evitare di ritrovarmi a contare i certificati medici. Se vogliamo cambiare Roma ognuno deve fare la propria parte: noi, la Giunta, i consiglieri, i dipendenti, i vigili, siamo una squadra, dobbiamo agire tutti assieme".