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Roma, maltempo in Municipio III: “Stappa un tombino”

La provocazione dei consiglieri d’opposizione in Municipio III

Giornalisticamente parlando, quanto accaduto nel Municipio di Marchionne ieri è storia. Se non fosse per il maltempo d’oggi, che ha reso i fatti avvenuti in seno al Consiglio del Municipio III ‘emblema’ attualissimo della scarsa incisività dimostrata dai Municipi ‘democratici’ sulle questioni locali di loro competenza, poichè intenti a filosofeggiare e deliberare su temi nazionali che non gli competono.

Facciamo qualche passo indietro, grazie alla nota divulgata stamani dai Consiglieri del III Municipio NCD Jessica De Napoli e Cristiano Bonelli. “Ieri la Giunta Marchionne del III Municipio, ha approvato la delibera per le Unioni civili. Durante la discussione in Aula municipale, il Presidente ha chiesto la presenza “straordinaria” di 4 agenti della Polizia Locale di Roma Capitale per ‘placare’ una ragazza di 25 anni che voleva esprimere le sue contrarietà alla delibera in discussione e alla quale è stato vietato per tutta la seduta di intervenire” – denunciano i Consiglieri NCD Jessica De Napoli e Cristiano Bonelli.

“Oggi la situazione in Municipio, è incommentabile: le strade sono nel totale allagamento, il traffico è in tilt, per le principali arterie si riscontra l’assenza totale dei vigili urbani, che evidentemente vengono chiamati solo a piacimento di chi governa il nostro Municipio e la città tutta, come accaduto ieri durante la seduta municipale – proseguono De Napoli-Bonelli, annunciando – un’interrogazione per avere risposte dal Presidente Marchionne e dal Sindaco Marino sui 3 milioni e mezzo di euro spesi nel mese di Settembre 2013 per la pulizia delle caditoie”.

In virtù dello stanziamento in questione, il centrosinistra aveva dichiarato ufficialmente (o propagandisticamente?) risolto l’annoso problema dell’otturazione dei tombini, circostanza che oggi risulta quanto mai smentita.

La nota si chiude con un’esortazione, De Napoli-Bonelli invitano ironicamente il Sindaco Marino a stappare il tombino, ed il Consiglio municipale ad interrogarsi senza ‘interferenze ideologiche’ su quali siano le priorità dell'Amministrazione locale affinchè non acccada più che una Città prestigiosa come Roma si ritrovi con ‘ l'acqua alla gola ’.

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