Roma. Metro D, sopralluoghi entro marzo: tempi e costi del progetto
Attraverserà quartieri come Trastevere, Portuense e Nomentano; progettazione entro la fine dell’anno, la realizzazione avverrà entro il 2033
La Metro D di Roma, uno dei progetti infrastrutturali più ambiziosi e attesi, mira a rivoluzionare il trasporto pubblico della capitale. Con la promessa di collegare zone strategiche e densamente abitate, il progetto rappresenta un passo fondamentale verso una mobilità urbana più moderna, efficiente e sostenibile.
Metro D, circa 14.000 passeggeri all’ora
Secondo l’assessore ai Trasporti Eugenio Patanè, la realizzazione della prima tratta, che collegherà Nomentana a Nemorense, richiederà circa otto anni di lavoro, con il completamento previsto entro il 2033. Questa nuova linea comprenderà 30 fermate distribuite lungo un percorso strategico che attraverserà quartieri come Trastevere, Portuense e Nomentano, rispondendo così alle esigenze di migliaia di residenti.
Il progetto si prefigge di ridurre drasticamente il traffico automobilistico in città e di migliorare l’efficienza del trasporto pubblico, puntando a un flusso di almeno 14.000 passeggeri all’ora, con un minimo di 10.000 passeggeri garantiti.
L’assessore Patanè ha illustrato un piano ben definito per la prima tratta. Entro marzo, il Comune di Roma completerà le analisi finali per stabilire i dettagli tecnici e operativi del tracciato. La progettazione definitiva si concluderà nel 2025, con l’avvio dei lavori previsto subito dopo.
Metro D, costi raddoppiati: si cercano finanziamenti
Le fasi iniziali prevedono un costo di 1,5 miliardi di euro per la sola prima tratta, mentre l’intero progetto richiederà un investimento complessivo di 9 miliardi di euro. Le autorità hanno già delineato un piano dettagliato per affrontare le criticità operative, come la gestione delle terre di scavo e il posizionamento delle talpe meccaniche per la realizzazione delle gallerie.
Il finanziamento del progetto rappresenta una delle principali sfide per la realizzazione della Metro D. Il governo centrale ha manifestato la volontà di contribuire al piano, ma la disponibilità dei fondi dipenderà dal completamento delle fasi progettuali e dall’aggiornamento del piano economico-finanziario.
Il costo stimato per l’intera linea è più che raddoppiato rispetto al 2010, anno in cui il progetto venne inizialmente valutato. Da allora, l’inflazione e le modifiche al tracciato hanno fatto lievitare la cifra a 9 miliardi di euro, rendendo indispensabile una cooperazione tra Comune, governo centrale e investitori privati.
La Metro D per una Capitale più accessibile
Tra le complessità tecniche, la scelta del tracciato ha rappresentato un nodo importante. L’idea iniziale di avviare i lavori da piazza Venezia è stata accantonata per ragioni logistiche, poiché l’area non è adatta al posizionamento delle talpe meccaniche e alla gestione dei materiali di scavo. Si è quindi optato per un percorso alternativo, più complesso ma in grado di ridurre i rischi e ottimizzare l’esecuzione dei lavori.
La Metro D non rappresenta solo un investimento economico, ma anche un miglioramento significativo nella qualità della vita dei cittadini. Collegare in modo efficiente aree strategiche della città contribuirà a decongestionare il traffico urbano, riducendo l’uso delle automobili; ridurre l’inquinamento atmosferico, con benefici diretti per la salute pubblica; rendere Roma più accessibile, al pari delle grandi capitali europee.