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Roma Metropolitane, Lavoratori pronti a ogni forma di protesta

Nell’azienda tuttora si continua a lavorare in assenza di qualunque prospettiva e senza la certezza della retribuzione

L'assemblea dei lavoratori di Roma Metropolitane si è riunita "esprimendo una fortissima preoccupazione e la ferma denuncia della drammatica precipitazione della situazione aziendale, a rischio default. Secondo la versioni degli uffici capitolini mancherebbero anche le coperture dei costi aziendali del 2018. Nelle casse di Roma Metropolitane, ad oggi, non risulterebbe la copertura per gli stipendi di novembre e non sono ancora approvati i bilanci aziendali sin dall'anno di esercizio 2015".

Eppure, continua la nota, "la società, interamente di proprietà di Roma Capitale, attende dal socio unico il versamento di notevoli somme relative a prestazioni effettuate; di tali pagamenti, richiesti dal precedente amministratore unico con decreto ingiuntivo, la sentenza di un giudice ha disposto l'immediata esecutività. L'Amministrazione comunale propone una transazione che vedrebbe l'azienda rinunciare, senza contropartite, a circa 5 milioni di euro.

In assenza di un piano industriale di risanamento, pur annunciato dalla sindaca Raggi, la rinuncia avverrebbe in un contesto di grave esposizione dei lavoratori a drammatiche misure di contenimento dei costi, a loro esclusivo danno, senza che si possa ascrivere ai lavoratori stessi alcuna responsabilità nel merito della crisi aziendale.

A questo si aggiunge che la societa' attende, ormai da anni, di essere incaricata formalmente da Roma Capitale di attività che pure essa svolge di fatto". Tra queste "si evidenziano- dice ancora il comunicato- gli urgentissimi e non più procrastinabili interventi di ammodernamento delle linee metropolitane A e B – che comprendono anche l'adeguamento alla nuova normativa antincendio – e le importanti attività progettuali relative ad alcuni interventi ritenuti prioritari dalla stessa Anmministrazione capitolina, quali ad esempio quelli del Pums".

"In questo scenario, di per sé assurdo, in sede di incontro con le Rsa l'amministratore unico non si è espresso nel merito di eventuali misure conseguenti a quanto sopra rappresentato. Tutto questo avviene senza ricorrere mai alla convocazione di un tavolo sindacale, non rispettando gli obblighi dettati dalla normativa vigente e mostrando un'inaccettabile e scorretta gestione delle relazioni industriali, pur regolate anche da un accordo integrativo aziendale.

Si ricorda inoltre- dicono ancora i lavoratori di Roma Metropolitane nella nota- che la sindaca Virginia Raggi ha sottoscritto un accordo con le segreterie sindacali confederali in merito alla tutela dei livelli occupazionali delle società partecipate, che deve essere rispettato". I lavoratori "denunciano anche la irresponsabilità della gestione dell'azienda che, solo pochi mesi fa, e in un quadro del tutto simile a quello attuale (tre bilanci di esercizio non approvati, assenza di contratto con Roma Capitale e mancanza di liquidità), dichiarava ufficialmente 'zero esuberi', e, superando ampiamente i tempi e gli step previsti dalla cosiddetta Legge Madia, escludeva i lavoratori dalla possibilità di accedere ai propri strumenti di tutela.

Nell'azienda tuttora si continua a lavorare in assenza di qualunque prospettiva e senza la certezza della retribuzione, e in mancanza delle condizioni operative minime necessarie alla progettazione delle opere (dalle licenze dei software alla manutenzione delle strutture, dalla carta delle fotocopiatrici all'aggiornamento normativo e formativo)".

I lavoratori di Roma Metropolitane, conclude il comunicato, "respingono ogni eventuale addebito di responsabilità della crisi in atto e, nel confermare lo stato di agitazione, annunciano che attiveranno tutte le possibili forme di lotta a difesa del posto di lavoro e dello stipendio". (Comunicati/Dire)

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