Roma Metropolitane, Marino firma ordinanza e rimuove il cda
Revocato il cda voluto dal predecessore Alemmano. Nell’opposizione i primi malumori
ORDINANZA DI REVOCA CDA – Dopo un anno di difficili rapporti – e dopo un cambio di governance che risale al novembre 2013 e che di fatto nulla ha cambiato nei rapporti con l’attuale amministrazione capitolina, e nel giorno in cui arriva l'ultimatum – la richiesta del consorzio Metro C: 154milioni entro il 31 Luglio o "fermeremo i lavori" – alla fine, il sindaco di Roma Ignazio Marino, ha firmato questo pomeriggio l'ordinanza di rimozione dei veritici di Roma Metropolitane Srl, “sussistendo giusta causa” – si legge in una nota del Campidoglio. La Roma Metropolitane è una società partecipata integralmente da Roma Capitale.
“Alla base di questa decisione – recita ancora la nota – c’è un lungo percorso di accertamenti che ha portato a verificare come l'azione amministrativa del Consiglio di Amministrazione di Roma Metropolitane abbia disatteso gli atti di indirizzo dell'attuale amministrazione capitolina relativi alle materie di competenza della società”.
“DUBBI SULL’AFFIDABILITA’ DI ROMA METROPOLITANE” – Secondo l’amministrazione, quindi, nell’operato di Roma Metropolitane si rileva un “livello di criticità tale da far dubitare dell’affidabilità dell'attuale gestione aziendale, in particolar modo rispetto alle scadenze dei tempi di realizzazione della linea C della metropolitana, del cui rispetto l'attuale compagine manageriale era ben consapevole da tempo e che ha dimostrato di non saper gestire in maniera adeguata, rischiando di compromettere la realizzazione dell'opera. L'operato dell'attuale dirigenza di Roma Metropolitane ha quindi compromesso la fiducia tra il Campidoglio e i propri rappresentanti in seno al Cda della società stessa” – questa la conclusione del comunicato.
LE REAZIONI DELLA MAGGIORANZA – Sulla sua pagina Facebook, poi, il sindaco commenta così la sua decisione: “Ho rimosso i vertici di Roma Metropolitane. La Metro C è una priorità di questa amministrazione e l'attuale Cda ha disatteso gli atti di indirizzo della giunta, mettendone a rischio il completamento”.
Insomma: “Non si può non rilevare che, ormai, nella gestione dei progetti che le sono stati affidati, dalla realizzazione della linea C alle procedure connesse alla creazione dei corridoi della mobilita piuttosto che al completamento della B1 e delle opere connesse alla sua entrata in esercizio, Roma Metropolitane, nel corso del tempo, ha sviluppato una preoccupante autoreferenzialità e un'attenzione alla mera correttezza formale degli atti prescindendo dal rendere conto dell'utilità della sua esistenza rispetto agli uffici dipartimentali di Roma Capitale e, cosa ancor più grave, disattendendo gli atti di indirizzo di cui e stata destinataria” – così l’assessore ai Trasporti Guido Improta nel rendere nota quella che sarebbe la motivazione principale alla base della decisione, contenuta nell’ordinanza di revoca del cda della società.
“Il sindaco Marino ha appena firmato un'ordinanza per rimuovere i vertici di Roma Metropolitane: l'attuale Cda, anche in questi mesi, non ha rispettato le indicazioni della Giunta e ha ritardato colpevolmente il completamento di un'opera strategica come la Metro C. Non è possibile che mentre noi lavoriamo per rispettare i tempi e consegnare le nuove stazioni ai cittadini, che aspettano da anni la fine dei lavori, c'è chi non si prende le proprie responsabilità. Non è più tempo lavarsene le mani, è tempo di rimboccarsi le maniche” – scrive invece sul suo profilo il vicesindaco Luigi Nieri.
OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO – “A quanto afferma invece l'ad del consorzio, Fabio Giannelli, ripreso oggi dalla stampa, la verità è tutt'altra”. A parlare, è il consigliere di Forza Italia alla Regione Lazio, Antonello Aurigemma. “Infatti – prosegue – i lavori della metro sono bloccati non per l'inadeguatezza dei vertici di Roma metropolitane, ma solo perché il Comune ritarda i pagamenti. E tutto ciò è causato dalle scelte incomprensibili e discutibili, fortemente volute dall'assessore ai trasporti Improta: su tutte l'atto attuativo, finito addirittura sotto la lente d'ingrandimento della Procura della Repubblica e della Corte dei conti. L'assessore capitolino, quest'anno ha preso una serie di impegni, per poi, statisticamente, non rispettarli. Perciò, appare veramente ridicolo che Marino oggi scarichi le responsabilità sui vertici di Roma Metropolitane”.
Aggiunge il capogruppo alla Regione Lazio FI, Luca Gramazio: “Il sindaco Marino si deve vergognare. Cerca di scaricare sui vertici di roma Metropolitane un anno di fallimenti, causati esclusivamente dalla sua inadeguatezza. Un atteggiamento, questo, totalmente irresponsabile. L’unico a dover essere cacciato è proprio il sindaco”.
Secondo il suo omonimo in Campidoglio, Giovanni Quarzo, inoltre, fino a prima dell’arrivo del sindaco Marino in Campidoglio, Roma Metropolitane “aveva un indirizzo politico, sapeva cosa fare e come farlo, non aveva pendenze. Era un vero fiore all’occhiello del panorama economico produttivo capitolino. Oggi invece, grazie a Marino, tutto questo è mancato. A pagarne lo scotto, una società e un cda che hanno cercato in ogni modo di preservare una continuità aziendale che il sindaco e l’amministrazione targata Pd ha invece fatto andare a rotoli. E non vorremmo davvero pensare che dietro questa follia fumantina del primo cittadino ci siano altre logiche, perché sarebbe davvero il colmo” – conclude Quarzo.