Roma, Movimenti Casa: Barricate contro sgomberi, invaderemo prefetture
“A Roma ci sono circa 65 occupazioni che rischiano di essere ‘visitate’, tutte hanno bambini e bambine che vanno a scuola”
Resistere e barricarsi contro il rischio sgomberi per poi invadere e rioccupare. È la strategia maturata dai Movimenti per il Diritto all'Abitare, dopo la circolare Salvini che mette a repentaglio le tante occupazioni nella Capitale dove vivono anche famiglie con bambini.
"A Roma ci sono circa 65 occupazioni che rischiano di essere 'visitate' e sono tutte consolidate perché non sono recenti, hanno bambini e bambine che vanno a scuola", ha spiegato Paolo Di Vetta, uno dei leader storici dei Movimenti in occasione dell'assemblea organizzata nell'occupazione di via del Porto Fluviale all'Ostiense.
Che il Governo e il Comune facciano sul serio lo si è visto già dalle prime ore della mattina con lo sgombero dello stabile di via Raffaele Costi: "La prova di forza muscolare nella rappresentazione messa in campo a via Costi non serviva – ha detto Di Vetta – perché lì c'era l'idea che non ci sarebbe stata resistenza.
Avere messo in campo tanti mezzi e uomini è un segnale rivolto ai movimenti nelle occupazioni". Dove ci si sta già barricando: "Se fate un giro nelle occupazioni vi rendete conto di come si stanno organizzando le famiglie– ha proseguito Di Vetta- Se ci verranno a trovare senza un percorso concordato, resisteremo: non siamo disposti a uscire.
Assumiamo il diritto alla legittima difesa con ogni mezzo e chiediamo alle amministrazioni di rispedire al mittente questa circolare perché c'è una legge sulla Sicurezza urbana che all'articolo 11 definisce in maniera chiara il meccanismo degli sgomberi e una circolare non puo' cambiare una legge. Non è superando le indicazioni di Minniti che si risolvono le cose in questa città, ci sembra un atto sciagurato che ha solo la funzione di produrre tensione".
L'alternativa "deve essere quella di garantire un alloggio prima di sgomberare. Ci sono già interlocuzioni con i municipi e censimenti che stanno andando avanti, non bisogna dividere le famiglie dentro le occupazioni tra fragili e meno fragili perché queste non avrebbero mai occupato. I movimenti non sono indisponibili ma non siamo disponibili ad accettare altre firme di gestione delle occupazioni".
Che, paradossalmente, anziché ridursi potrebbero moltiplicarsi. A cominciare dal 10 ottobre giornata di mobilitazione nazionale sul diritto all'abitare: "Abbiamo dato come indicazione a livello nazionale di utilizzare quella data come risposta alla circolare Salvini e ognuno la darà a modo proprio: invadendo o assediando le prefetture, gli uffici delle amministrazioni locali ma anche praticando la riappropriazione, che fino a oggi è stato l'unico strumento che ha consentito a migliaia di famiglie di recuperare un tetto è una parte del reddito.
Al di là di quello che dice il M5S, pronto a dare il reddito di cittadinanza, noi questo reddito ce lo siamo già preso in maniera indiretta e questa cosa deve proseguire in attesa di politiche abitative degne di questo nome". Insomma, un clima che definire rovente sembra riduttivo: "È addirittura più preoccupante di quello che si respirava con Alemanno sindaco, se vediamo anche gli odii che si stanno generando tra le persone", ha detto Luca Fagiano, altro leader del Movimenti.
"Siamo stati sempre preoccupati dall'atteggiamento del Movimento 5 Stelle, che non abbiamo mai capito, e questo ci ha permesso di essere attenti anche quando in tanti si lanciavano su questo carro. Stiamo verificando che c'è una deriva di ultradestra, con Salvini che detta l'agenda, e dal M5S non è arrivata alcuna dimostrazione che si va in un'altra direzione", ha concluso Fagiano. (Mtr/Dire)