Roma, Mulè (Fi): Ecotassa su auto? L’ultima castroneria del M5s
“Una nuova tassa proprio dal governo che diceva che non avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani”
Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, riguardo la manovra e l'eco-tassa sulle auto inquinanti. “Io non ho automobili – ha affermato Mulè – vivendo a Roma, la macchina devi dimenticarla. Da quando sono stato eletto, mi sposto a piedi, con i mezzi oppure se devo andare fuori Roma affitto un’auto.
Ogni giorno ha la sua pena, non si riesce a stare dietro a tutto quello che dicono e annunciano quelli del governo e non ci si capisce niente. Noi oggi andiamo alla Camera a votare la fiducia alla manovra, ma c’è un piccolo particolare: nella manovra non c’è nulla, la manovra sarà scritta al Senato. Ma allora noi oggi cosa votiamo? Non ci sono il famoso reddito di cittadinanza, la riforma delle pensioni… E allora inseguiamo l’ultima castroneria dei 5 Stelle che mettono una nuova tassa, siccome se ne sentiva il bisogno, proprio dal governo che diceva che non avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani.
Domani la Lega fa la manifestazione che si intitola ‘dalle parole ai fatti’, ma il problema è che con quello che stanno facendo i 5 Stelle lo slogan diventa ‘dalle parole ai misfatti’. Il Paese non cresce e dicono che è colpa di quello che c’erano prima, ma loro cosa stanno facendo per far ripartire gli investimenti? Sabato i 5 Stelle partecipano alla manifestazione no-tav e intanto la Commissione Ue dice che se la tav non si fa si rischia di dover restituire i soldi.
Continuano a dire: aspettiamo l’analisi costi-benefici, quella sarà la scienza esatta che ci dirà se conviene fare l’opera. Ma il capo degli esperti nominati da Toninelli ha detto: l’analisi è tutt’altro che scientifica, la decisione è politica. Ogni giorno che passa, le merci mica aspettano, si spostano da un’altra parte e nel frattempo noi aspettiamo l’analisi costi-benefici perchè il governo è incapace di fare quello che un governo è chiamato a fare, cioè decidere”, conclude Mulè.