Roma Multiservizi,scontro Raggi-dipendenti su nuovo progetto industriale
La Sindaca: “Progetto industriale solido”, ma i lavoratori non ci stanno: “Avete dichiarato il falso, andate a casa”
"Voglio rivolgere un ringraziamento a tutti i lavoratori di Roma Multiservizi per la pazienza avuta in tutti questi anni, anni nei quali la loro azienda era in crisi e hanno atteso per tanto tempo, anche protestando, giustamente, che la politica prendesse le redini della situazione e trovasse una soluzione.
Dopo anni di politiche improvvisate e frammentate, finalmente Roma Multiservizi riparte da un progetto industriale solido". Lo ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, intervenendo in apertura dell'Assemblea capitolina straordinaria sulla Roma Multiservizi.
"Questa per noi è stata una priorità fin dal nostro insediamento, abbiamo convocato tante riunioni per riuscire a ottenere il rilancio della società, nelle quali abbiamo studiato soprattutto il testo di legge del decreto Madia– ha sottolineato la Raggi- Ci siamo presi dieci mesi: il tempo necessario per questa delicata vicenda che muove milioni euro ma che soprattutto eroga numerosi servizi importanti e delicati e che dà lavoro a .4400 persone".
"Oggi, ha proseguito la sindaca, posso annunciare di aver individuato la migliore soluzione tra quelle presenti per l'azienda e i lavoratori e questo rappresenta anche l'esempio di come stiamo lavorando per riorganizzare le società partecipate romane, che impiegano 25mila persone. E' questa la mia risposta quando ci si chiede che cosa state facendo. Gli obiettivi di garantire la qualità dei servizi e i massimi livelli occupazionali: sono queste le direttrici su cui ci muoviamo".
La Prima Cittadina annuncia che l'azienda gestirà il verde orizzontale della città: "Multiservizi riparte da un portafoglio con un ventaglio di attività da 60 milioni di euro, e può incrementare questa cifra con l'attivazione di nuovi appalti: pensiamo per esempio alla gestione dei 44 milioni di metri quadri di verde orizzontale nella città di Roma. Il Servizio giardini ha solo 180 dipendenti in grado effettivamente di svolgere il lavoro di giardinieri, il resto viene dato in appalto a terzi. In prospettiva abbiamo intenzione di ribaltare questa attività sulla nuova Multiservizi".
In Assemblea capitolina scoppia la contestazione da parte dei lavoratori della Roma Multiservizi. Dopo la relazione della sindaca Virginia Raggi e alcuni interventi dell'opposizione, al momento della dichiarazione del consigliere M5S Roberto Di Palma alcuni dipendenti della municipalizzata hanno cominciato a gridare e protestare contro la maggioranza pentastellata.
"Vergognatevi buffoni, siete dei fascisti", ha gridato una donna. "Andate a casa, ci avete ingannato e avete dichiarato il falso anche nei verbali delle commissioni, avete pubblicato le versioni purgate", le ha fatto eco un lavoratore. "Adesso dacci un altro "daspo", De Vito", ha urlato una sua collega, accusando alcuni consiglieri M5S di "prenderci in giro e farci facce e gestacci".
Stavolta a innescare la miccia della contestazione dei lavoratori è stato il capogruppo di Sinistra X Roma, Stefano Fassina, che ha raccolto in un richiamo al regolamento le proteste dei presenti per il mancato intervento in Aula dei sindacalisti dell'azienda municipalizzata (in particolare Serenetta Monti, rappresentante dell'Usi ed ex militante del M5S), dopo che la capigruppo aveva stabilito a maggioranza di ascoltare i soli lavoratori (due quelli intervenuti).
"La maggioranza può decidere se ascoltare i rappresentanti dei lavoratori ma non può decidere chi dei lavoratori o chi in loro rappresentanza parla, questo non è consentito ed è in contrasto con la nostra Costituzione: presidente De Vito, lei crea un precedente pericolosissimo.
È gravissimo non far parlare un rappresentante dei lavoratori, presidente lei non ha compreso la gravità di quanto avvenuto oggi", ha protestato Fassina. "Il suo richiamo non è fondato– la replica di De Vito- per il fatto che è stato richiesto di ascoltare rappresentanze dei lavoratori e io ho portato queste richieste in conferenza dei presidenti dei gruppi che ha stabilito cosi', è una decisione che io mi sono limitato ad applicare".
Al momento dell'intervento successivo, quello dell'assessore all'Ambiente, Pinuccia Montanari, in Assemblea è così scoppiato il caos: Fassina ha cominciato a protestare e i lavoratori hanno iniziato a intonare cori e slogan contro la maggioranza M5S e a favore dell'internalizzazione dell'azienda, per poi avvicinarsi al recinto dell'area dei consiglieri. De Vito è stato più volte costretto a sospendere la seduta, mentre Montanari alla fine ha dovuto rinunciare, dopo diversi tentativi, al suo intervento: "Non mi consentite di parlare, questa non è democrazia", ha detto l'assessore.
Alla fine De Vito ha disposto l'identificazione delle decine di lavoratori che hanno gridato e contestato la maggioranza durante la seduta interrompendo il Consiglio. Lavoratori che a quel punto, per protesta, si sono seduti tutti a terra intorno alla statua del Navarca (in fondo all'aula Giulio Cesare) cominciando a urlare "onestà, onestà" e "adesso "daspateci" tutti".
Il presidente dell'Assemblea, Marcello De Vito, dopo aver redarguito alcuni Vigili chiedendo una più stringente gestione dell'ordine in Aula, è stato costretto a interrompere la seduta e convocare una conferenza dei capigruppo per capire come far andare avanti i lavori consiliari.