Roma. Multiservizi, Sit – in a Dipartimento scuola: Vogliamo lavoro
Cori e slogan urlati con l’ausilio di tamburi e fischietti assordanti, tra cui il classico “Il lavoro non si tocca, lo difenderemo con la lotta”
Alcune centinaia di lavoratori della Multiservizi stanno protestando in questo momento sotto il dipartimento Scuola del Comune di Roma per chiedere la stabilizzazione della stessa Multiservizi, attualmente esclusa da alcuni bandi comunali per l'assegnazione dei tradizionali servizi svolti dalla società: pulizia, assistenza e refezione nelle scuole comunali.
A scendere in piazza sono i lavoratori di Cgil, Cisl, Uil e Usi. Il portone del Dipartimento di via Capitan Bavastro è presidiato da diversi agenti della Polizia per evitare occupazioni lampo, anche se al momento la manifestazione si sta svolgendo senza tensioni. Tanti i cori e gli slogan urlati con l'ausilio di tamburi e fischietti assordanti, tra cui il classico "Il lavoro non si tocca, lo difenderemo con la lotta".
A breve due rappresentanti per ogni sigla saranno ricevuti dall'assessore alla Scuola, Laura Baldassarre. "Sono ormai anni che assistiamo ad una serie di rinvii su questo tema- ha spiegato all'agenzia Dire Alessandro Bonfigli della Uil- è evidente che non si vuole affrontare il problema e stabilizzare questa società che negli anni si è sempre occupata di gestire la refezione, il trasporto, l'assistenza e la pulizia nelle scuole.
Ora ci siamo ritrovati nella situazione di essere stati esclusi dall'ultima gara per conflitto di interesse e il il dipartimento ha assegnato l'appalto ai Municipi fino alla fine dell'anno scolastico. Ma i Municipi non sono assolutamente attrezzati per questo genere di lavori e a noi sembra una cosa fatta apposta".
"Il livello del confronto si sta alzando– ha concluso Bonfigli- Siamo già stati al Mise dove abbiamo avuto garanzie che avrebbero monitorato la cosa e aperto un tavolo permanente per risolvere in un senso o nell'altro questo problema. Oggi abbiamo inscenato l'ennesima protesta ma presto torneremo al Mise". (Zap/ Dire)