Roma, Palumbo: Ad Acea tutto è permesso ma snobba Assemblea Capitolina
E’ scorretto rilasciare ad un noto quotidiano un’intervista sul piano industriale di Acea e rifiutare di intervenire sullo stesso argomento nella commissione consiliare
"La commissione consiliare Trasparenza e quindi l'Assemblea Capitolina non possono ascoltare il vertici di Acea. Per il Presidente Lanzalone e l'Ad Donnarumma presentare ai consiglieri comunali il piano industriale della società e gli interventi che intendono effettuare su Roma sarebbe off-limits perché esporrebbe la società a sanzioni amministrative dalla Consob con riflessi anche di ordine penale.
Inoltre dare spiegazioni sulla necessità di assumere per chiamata diretta 12 unità di personale dall'esterno, per sostituire i dipendenti già addetti all'ufficio stampa e alle relazioni esterne, per giunta con uno stipendio molto più oneroso di quello erogato ai lavoratori e giornalisti già in servizio sarebbe non solo irrituale ma grave, perché toccherebbe argomenti che attengono all'ordinario agire e alla responsabilità di autonome scelte manageriali.
Insomma Acea è una repubblica autonoma dove tutto è permesso: presentare a Milano il piano industriale snobbando l'Assemblea elettiva e la città; rilasciare interviste come ci pare e piace; assumere ex collaboratori dell'attuale responsabile delle relazioni esterne senza che nessuno possa osservare nulla". Cosi' in una nota il Presidente della commissione Trasparenza, controllo e garanzia di Roma Capitale Marco Palumbo.
"Al Presidente Lanzalone e all'Ad Donnarumma– aggiunge Palumbo- ricordo che l'Assemblea Capitolina ha compiti di controllo e d'indirizzo sulle aziende partecipate siano esse quotate o meno. La commissione trasparenza in quanto tale, è chiamata a vigilare su procedure amministrative o gestionali non coerenti alle norme di legge o allo statuto e i regolamenti di Roma capitale.
Sulla base di quanto detto risulta formalmente scorretto e irrituale l'atteggiamento di chi è oggi alla guida della società, il quale preferisce come accaduto stamattina, rilasciare ad un noto quotidiano della capitale una intervista sul piano industriale di Acea rifiutandosi di al tempo stesso di intervenire sullo stesso argomento nella commissione consiliare.
Si tratta di un atteggiamento sprezzante nei confronti dell'Assemblea Capitolina eletta dai romani che sono i veri proprietari della multiutility romana. Restano infine non chiari e poco trasparenti i motivi che inducono presidente e amministratore delegato di Acea a non fornire chiarimenti su assunzioni molto onerose legate esclusivamente ai rapporti di lavoro precedentemente intrattenuti dall'attuale dirigente responsabile delle relazioni esterne.
Ribadisco ancora una volta che fornire chiarimenti non significa fare insider trading. Pertanto nel ribadire la necessità di invitare nuovamente in audizione i vertici dell'azienda capitolina, nelle forme che riterremo più consone, faccio presente che qualora ciò non fosse possibile ricorrerò a tutti gli strumenti istituzionali di cui ho facoltà per far valere le funzioni proprie degli eletti e dell'organismo di controllo da me presieduto". (Ag. Dire)