Roma, parla Ranieri: “La scelta del prossimo allenatore è vicina”
Sir Claudio conferma che non sarà l’allenatore della Roma l’anno prossimo e avverte: “Se non conto nulla vado via”

Claudio Ranieri (da Instagram)
C’è qualcosa di tipicamente romanista nell’andare lunghi. Sempre un passo oltre la scadenza, sempre sul filo, spesso col cuore in sospeso. E così, anche la scelta del nuovo allenatore della Roma si è trasformata in una sorta di telenovela. Fitta di indiscrezioni, voci, mezze conferme, incontri veri o presunti, smentite più o meno eleganti.
Ranieri: “Ridato dignità alla Roma”
Il club, dopo il ciclo breve ma densissimo di Claudio Ranieri, è a un bivio. Anzi, ci è fermo da settimane. Non si tratta solo di scegliere un tecnico: si tratta di decidere chi guiderà la prossima identità della Roma, dentro e fuori dal campo. E non è un caso che Ranieri – che in pochi mesi ha ricucito il rapporto tra squadra e piazza – abbia sentito il bisogno di raccontarsi apertamente in un’intervista a Il Messaggero. Come se volesse mettere ordine prima di fare un passo indietro, senza mai realmente andarsene.
Quando a novembre è tornato sulla panchina della Roma, in molti avevano letto la mossa come l’ennesimo rattoppo in corsa. Una scelta “romantica”, certo, ma poco orientata al futuro. Oggi, però, il bilancio racconta altro. Non solo nei numeri – che pure parlano di una rimonta importante in classifica – ma nell’aria che si respira. La Roma, con Ranieri, ha ritrovato qualcosa che sembrava perso: un senso di direzione.
Nelle sue parole c’è lucidità e, come sempre, una certa schiettezza. “Abbiamo ridato dignità”, dice. Ed è difficile contraddirlo. La Roma non ha cambiato pelle, ma ha ricominciato a riconoscersi. E questo, in un ambiente spesso dominato da picchi emotivi e cadute improvvise, è già molto.
Roma, il ruolo di Ranieri nella prossima stagione
Ranieri sarà ancora parte del progetto, ma in una veste diversa. Senior advisor, come lui stesso lo definisce con ironia (“mo’ traducetelo come ve pare”). Non sarà un’ombra ingombrante per il prossimo tecnico, ma nemmeno un nome messo lì per fare da copertura. “Non sarò il parafulmine di nessuno”, ha detto con chiarezza. Ed è esattamente questa la linea che intende seguire: esserci, ma solo se conta.
La Roma, intanto, sta stringendo sul nome del prossimo allenatore. La lista c’è già, assicura Ranieri. Setacciata, sfoltita, discussa. “Da sette-otto siamo arrivati a tre-quattro”. Il dossier è nelle mani dei Friedkin, che dovranno sciogliere il nodo in tempi brevissimi.
I nomi si rincorrono da settimane: profili italiani ed esteri, allenatori esperti e qualche idea più innovativa. Qualcuno ha parlato di Ten Hag, altri hanno tirato fuori ipotesi da fantacalcio. Ranieri smentisce con garbo (“non l’ho mai visto, vi prego, credetemi”) e intanto invita a una pazienza ormai quasi eroica: “Chiunque arrivi, lasciamolo lavorare”.
Roma, come sarà il prossimo mercato
Ed è qui che la Roma rischia. Perché non si tratta solo di individuare un buon tecnico: si tratta di scegliere una figura che sappia reggere l’urto della piazza, che entri subito in sintonia con un gruppo che ha vissuto più scossoni emotivi che cambi tattici. Serve uno che parli la lingua di Trigoria, che conosca la pressione che c’è quando si gioca all’Olimpico, magari di giovedì, magari per un posto in Europa, magari col destino legato a una deviazione al 90’.
Nell’intervista si parla anche di Pellegrini. E la risposta di Ranieri è tutto fuorché scontata: “Dipende da Lorenzo”. Una frase che dice molto: sul rapporto tra club e giocatori, sul peso della volontà individuale, sulla necessità che chi resta, lo faccia con convinzione piena.
Il mercato si muoverà, ma in modo selettivo. Ci sarà da trovare gol, perché questa Roma, pur con la sua organizzazione, fatica tremendamente a segnare. Ma sarà un’estate fatta più di incastri che di colpi di scena. La priorità resta l’allenatore. Il resto verrà dopo.