Roma, per il prossimo esame di portoghese ci aspettiamo un bel 30 e lode!
Battere la squadra portoghese del Braga in Europa League per la squadra guidata da Paulo Fonseca è possibilissimo
Avete presente il concerto di Capodanno dell’Orchestra Filarmonica di Vienna nel suo momento culminante, ovvero quando il direttore, quest’anno Riccardo Muti, dirige la marcia di Radetzky? Riuscite per un attimo a ricordarne la travolgente musicalità frutto dell’esecuzione all’unisono degli orchestrali? Se la risposta è sì, conoscete bene il significato del termine coralità, termine che, oltre a essere perfetto per la musica classica, può essere perfetto anche per lo sport, e in questo caso per la Roma. Esattamente: l’11 titolare della Roma nella sua interezza ogni volta che scende in campo intona la “marcia di Radetzky del bel gioco”, almeno in quest’ultimo mese.
Grazie all’esperto direttore d’orchestra, Paulo Fonseca, e ad abilissimi orchestrali come Mkhitaryan, Džeko e Veretout, che sanno come muovere il pallone componendo fraseggi piacevolmente orecchiabili, i giallorossi sono finalmente diventati un gruppo che, calcisticamente parlando, comincia a far paura. C’è voluto un po’, è vero, ma finalmente le idee dell’allenatore portoghese, che ama il calcio veloce e verticale, sono state assimilate dai suoi ragazzi che a febbraio dovranno sostenere proprio un esame di portoghese da superare con un bel 30 e lode.
L’esame si chiama Braga e il “libro” su cui studiare è quello dell’Europa League, testo ostico per tutti, ma forse non per questi giallorossi che stanno convincendo tifosi e amanti di calcio grazie ai tanti goal segnati nelle ultime gare di Serie A, alla voglia di provare sempre a fare la partita e alla maturità nel saper gestire certe situazioni complesse.
Con un Borja Mayoral a questi livelli…
Siccome non siamo scaramantici, vi diciamo senza alcun problema che questa Roma è proprio la Roma che abbiamo sempre desiderato vedere: prolifica in attacco e attenta in difesa, ora tutto funziona alla grande! La Lupa, senza la batosta subìta contro l’Atalanta, probabilmente sarebbe ancora oggi quella squadra bella e incompiuta che da alcuni anni non è mai protagonista fino in fondo né in Italia né in Europa. Evidentemente la scoppola a tinte nerazzurre è servita, come è servito l’innesto di Borja Mayoral. Lo spagnolo 23enne, in prestito dal Real Madrid, come vice Džeko sta impressionando l’ambiente giallorosso per la confidenza che ha con la porta avversaria e per la naturalezza con cui ha preso per mano il reparto avanzato.
Se continuerà di questo passo, e con lui tutto il gruppo capitanato dai fortissimi Mkhitaryan e Villar, allora e solo allora la Roma potrà stupire per quanto riguarda i pronostici Europa League. Battere il Braga a febbraio insomma non sarebbe certo un’impresa, e se Džeko e Borja Mayoral potessero convivere là davanti…Ok, forse stiamo sognando a occhi aperti, ma se quei “terribili due” trovassero sul campo la giusta intesa, in quel caso la Lupa potrebbe arrivare in fondo alla competizione europea più insidiosa che ci sia! Staremo a vedere. Per adesso godiamoci le zone nobili del campionato, fin ora ampiamente meritate, in attesa di confermarci anche in Europa a suon di prestazioni convincenti.
Le armi segrete della Roma di quest’anno
Alla doppia sfida di febbraio contro il Braga manca ancora tanto, ma portiamoci comunque avanti ricordando quali sono le armi segrete della Roma di quest’anno. La Roma sta giocando il miglior calcio d’Italia, soprattutto quando offende grazie al duo Villar-Cristante, è molto attenta in difesa – Ibañez contro il Crotone è stato il migliore del suo reparto contenendo con intelligenza l’imprendibile Messias – e sta crescendo di partita in partita assieme a giocatori smarriti e ora ritrovati come Karsdorp. L’olandese, oltre a essere il nuovo re giallorosso degli assist, vanta una forma fisica invidiabile, forma fisica invidiabile che contro il Braga tutti i calciatori della Lupa dovranno avere.
L’avversario portoghese di Europa League è scorbutico da affrontare proprio perché molto atletico e abituato a giocare a ritmi alti. Non solo: la squadra allenata da Carlos Carvalhal, disposta solitamente con un 4-4-2 dalle linee strette, ha in Paulinho e Horta due calciatori tecnici da tenere d’occhio per tutti i 180 minuti di un impegno per questa Lupa assolutamente alla portata. Se il direttore d’orchestra Paulo Fonseca dirigerà con maestria i suoi orchestrali, come ha saputo fare fino a oggi, prepariamoci e preparatevi a godervi l’ennesima marcia di Radetzky del bel gioco.