Roma, Processo nomine: Procura chiede 2 anni carcere per Raffaele Marra
“L’imputato ha avuto un ruolo assolutamente attivo nelle procedure che hanno portato alla nomina del fratello”
La Procura di Roma ha chiesto la condanna a 2 anni di reclusione per Raffaele Marra, ex capo del personale del Campidoglio, nell'ambito del processo che lo vede imputato per abuso d'ufficio in relazione alla nomina del fratello Renato, a capo della direzione Turismo del Comune di Roma. Si tratta della stessa vicenda per la quale è stata sotto processo Virginia Raggi poi assolta dall'accusa di falso l'11 novembre scorso.
Nel corso della requisitoria il pm Francesco Dall'Olio ha affermato che "l'imputato ha avuto un ruolo assolutamente attivo nelle procedure che hanno portato alla nomina del fratello". Nomina prima congelata dalla sindaca Raggi e poi infine revocata. "Il reato con dolo intenzionale si è consumato nella riunione del 26 ottobre del 2016 nell'ufficio di Raffaele Marra – ha dichiarato nell'arringa Dall'Olio – che all'avvocato Antonio De Santis e all'assessore al Commercio Adriano Meloni fece il nome del fratello per il quale adottò un comportamento preferenziale che determinò un'i potesi di vantaggio economico ingiusto in relazione alla mancata chance degli altri concorrenti per quella nomina".
Marra, per la Procura di Roma "avrebbe dovuto astenersi e non lo fece". La nomina del fratello Renato, all'epoca vicecomandante della Polizia Locale, avrebbe comportato un aumento dello stipendio pari a 20mila euro lordi l'anno. "Sono stato estraneo nella procedura di interpello che nasce su iniziativa della sindaca Raggi – si è difeso Marra – che ha potere esclusivo e autonomo nelle scelte e nell'assegnazione degli incarichi". La sentenza è prevista per dopo l'estate.
LEGGI ANCHE: