Roma, San Basilio: disabile chiusa in casa “prigioniera delle buche”
Roma, nell’anno 2023 esiste ancora una storia di ordinaria follia. Una giovane donna disabile, a causa delle buche, è prigioniera in casa sua
San Basilio, periferia di Roma nota alle cronache per essere una delle zone più difficili della Capitale, oggi è anche la prigione di una donna disabile costretta a restare in casa perché le troppe buche non le consentono di muoversi sulla sedia a rotelle.
La storia, riportata oggi sulle pagine del giornale on line Leggo, è di quelle che suscitano rabbia e incredulità. Possibile che nel 2023 una giovane donna che ha conquistato la sua completa indipendenza, seppure con tutte le difficoltà che la vita le ha posto, debba restare prigioniera del proprio quartiere “bombardato” dall’incuria?
La risposta è piuttosto scontata, purtroppo.
Roma, disabile prigioniera delle buche: la storia
La giovane donna protagonista di questa storia si chiama Cristina e vive da sola, la sua disabilità la costringe sulla sedia a rotelle. Dunque vien da sé che la condizione dell’asfalto sia variabile di non poco conto nella quotidiana battaglia della sua indipendenza. Ma le strade di Roma sono ormai da anni oggetto di continue quanto infruttuose battaglie di civiltà e le periferie seguono l’infausto destino di tutte le arterie romane.
Evitare le buche non è la soluzione più semplice, primo fra tutti esiste un problema di viabilità, per evitare le buche la donna è costretta in alcuni tratti anche a passare sulla carreggiata il ché lascia ben intendere che si possa rischiare di essere travolti da un’automobile.
Non solo, la stessa giovane parlando al quotidiano Leggo afferma: “Se sbatto la testa posso perdere i sensi, rischio di finire in coma. Per questo da sola non esco”. La soluzione, che non è che un palliativo è che la donna per ora viene accompagnata da una sua assistente, con buona pace dell’indipendenza, che lei avrebbe, nel muoversi in autonomia.
“Forse questa non è Roma?”
La condizione delle strade di periferia è decine di volte peggiore della situazione delle vie centrali, tanto che i cittadini si domandano se “forse questa non è Roma ?”
“Siamo nelle case popolari e nessuno ci ascolta – continua la giovane donna disabile – ho chiesto al municipio di aiutarmi ma negli anni nessuno è intervenuto. Tanti che abitavano qui sono dovuti andar via”.
Non può essere accettabile lasciare la propria abitazione perché le condizioni di vita non sono adatte alla condizione in cui ci si trova. La Pubblica Amministrazione ha il dovere di intervenire e dare rispose a tutti i cittadini e in maggior misura alle persone che hanno necessità di maggiori garanzie.
Il decoro e la manutenzione delle strade è un dovere, nel caso di questa giovane donna e di tutte le persone anziane e con disabilità che vivono condizioni come la sua ci auguriamo che la risposta delle autorità arrivi con forza.
*Immagine di repertorio