Roma. Scavi via Alessandrina: Foro Traiano, torna la piazza più grande dell’antichità
“Un capolavoro dell’urbanistica romana di cui finora non si coglieva appieno la grandiosità”
Roma, la piazza del Foro di Traiano torna visibile nella sua interezza. La testa di Dioniso è stata la prima a riemergere, il 24 maggio 2019, seguita dal busto di un guerriero dace e dal ritratto monumentale del giovane Augusto, tornato alla luce nel settembre dello scorso anno, ma mai mostrato al pubblico fino a oggi.
E poi oltre 60 frammenti del fregio d’armi che rappresentano le spoglie belliche dei popoli vinti e quelle dei vincitori, e un frammento di fregio storico in marmo di Luni, databile tra il I e il II secolo dopo Cristo.
Resti usati per costruire muri nel Medioevo
Tesori preziosissimi, usati come materiale da costruzione durante il Medioevo e fino a oggi nascosti sotto la via Alessandrina, scavata e dunque rimossa lungo il tratto settentrionale che in circa 60 metri collegava l’attuale piazza del Foro di Traiano a largo Corrado Ricci.
Azerbaigian finanzia scavi archeologici
Ed è proprio la piazza del Foro, “la più estesa dell’antichità”, che oggi torna visibile nella sua interezza grazie all’intervento archeologico finanziato con un milione di euro dall’Azerbaigian sulla base di un accordo siglato nel 2014 dalla precedente amministrazione capitolina.
Oggi è stata la sindaca di Roma Virginia Raggi a presentare “al mondo intero, perché Roma è patrimonio dell’umanità” gli ultimi regali della Città eterna.
Reperti esposti ai Mercati di Traiano
Lo ha fatto con una conferenza stampa in streaming dai Mercati di Traiano, dove i reperti sono conservati e dove anche in futuro troveranno il loro posto definitivo, magari insieme a quelli che verranno alla luce nel corso degli scavi futuri lungo quello che resta della via Alessandrina.
Riunificare i Fori
Del resto, è proprio affacciandosi dai Mercati che si può ammirare la meraviglia dei Fori, svelati ancora un po’ da questo intervento a cui hanno preso parte la Sovrintendenza capitolina, la Soprintendenza di Stato e anche il Parco archeologico del Colosseo, con cui il Campidoglio sta portando avanti il progetto di riunificazione dei Fori.
Anche in questo caso, l’accordo risale all’ex sindaco Marino, poi ripreso e trasformato per volere dell’attuale vicesindaco con delega alla Crescita culturale, Luca Bergamo, che ha sempre sognato un grande Parco dei Fori (gratuito), in parte anche attuato.
Proprio dai Mercati di Traiano doveva partire la passerella che da lì doveva accompagnare i visitatori lungo tutto il percorso in parte cittadino e in parte statale, ma a oggi resta ancora solo su carta.
“E’ stato già predisposto un progetto per dotare tutta l’area archeologica dei Fori imperiali di una passerella pedonale, già presente nel tratto aperto al pubblico del Foro di Traiano.
“Si procederà per gradi, in base ai finanziamenti”
Dall’anno prossimo si procederà per gradi in base ai finanziamenti”, ha risposto Claudio Parisi Presicce, già sovrintendente di Roma Capitale. Tant’è, il belvedere dei Mercati di Traiano restituisce una visione diversa del Foro di Traiano, liberato dalla via Alessandrina che costituiva l’asse principale del quartiere omonimo, sorto alla fine del XVI secolo a opera del cardinale Michele Bonelli, detto l’Alessandrino poiché nato nella città piemontese.
La completa demolizione del quartiere tra il 1924 e il 1932 per l’apertura della via dell’Impero, l’attuale via dei Fori Imperiali, ha privato via Alessandrina del suo originario tessuto abitativo. Di conseguenza il tracciato superstite, attraversando i Fori di Augusto, di Nerva e di Traiano, rendeva difficile la comprensione dei resti degli antichi complessi architettonici.
“L’obiettivo finale di questo progetto mira proprio alla riunificazione visiva e fisica delle aree monumentali dei Fori di Traiano, Augusto e Nerva“, ha detto Raggi, secondo la quale “la promozione e la valorizzazione della cultura sono la nostra priorità, la bellezza un imprescindibile punto di ripartenza nella fase post-emergenza”.
Con lei, anche l’ambasciatore dell’Azerbaigian, Mammad Ahmadzada, che ha lodato i risultati dello scavo, “andati oltre l’obiettivo. Le scoperte fatte – ha detto – sono molto importanti. Questo progetto è stato un ulteriore tassello per avvicinare i nostri due popoli”.
La piazza più grande dell’antichità
Realizzato a seguito delle vittorie in Dacia, il Foro di Traiano “era la piazza più grande dell’antichità e questo scavo ha riportato alla luce partiture architettoniche che ci permettono di capire com’era l’elevato di quello spazio”, ha spiegato Presicce. “L’intervento sulla via Alessandrina fa conoscere la sua stratificazione.
Con lo scavo è stato possibile recuperare una quantità numerosissima di informazioni che ci ha permesso di conoscere fasi poco note, come il Medioevo. Dobbiamo immaginare un grande mosaico che va ricomposto per conoscere meglio la storia di Roma. Naturalmente- ha detto ancora Presicce- è sorprendente ritrovare resti di tale interesse che venivano usati come materiale per costruire i muri a partire dal Medioevo”.
Dopo una campagna preliminare nel 2016, lo scavo si è svolto ininterrottamente da marzo 2018 fino allo scorso novembre sotto la direzione scientifica degli archeologi della Sovrintendenza. “Il Foro di Traiano è un capolavoro dell’urbanistica romana di cui finora non si coglieva appieno la grandiosità.
Un grande Parco dei Fori gratuito
Ci auguriamo che i lavori possano proseguire su via Alessandrina, se troveremo altri mecenati di questo livello. L’idea è di arrivare fino in fondo”, ha detto l’attuale sovrintendente di Roma Capitale, Maria Vittoria Marini Clarelli.
Mentre in un messaggio inviato il direttore del Parco del Colosseo, Alfonsina Russo, ha parlato di “un progetto importantissimo che si inserisce nella strategia comune del percorso unificato dei Fori”.
D’accordo anche Bergamo, per il quale questo è un “ulteriore segnale della volontà collettiva per far sì che si realizzi il grande parco dei Fori nella sua interezza e a disposizione di tutti”. (Dip/ Dire)