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Roma. Sciopero dei mezzi pubblici, ennesimo lunedì nero per la Capitale

I cittadini hanno dovuto fare i conti con una città paralizzata. Mezzi pubblici garantiti soltanto in alcune fasce orarie. Taxi introvabili

Due autobus fermi a una fermata

È iniziato questa mattina, puntuale dopo le 8:30, il quinto sciopero nel settore del trasporto pubblico di Roma degli ultimi quattro mesi. Indetto dai sindacati Orsa e USB, lo sciopero coinvolge i lavoratori di Atac, l’azienda che gestisce i principali servizi di trasporto della Capitale, e nasce dalla richiesta di condizioni lavorative più sicure e dignitose, spinta dalle continue aggressioni subite dal personale. Una protesta che ha portato, fin dalle prime ore, a pesanti disagi per i cittadini romani, lasciati alle prese con metro chiuse, mezzi pubblici ridotti e strade caotiche.

Sciopero, servizio garantito solo in alcune fasce orarie

A partire dalle 8:30, tutte le linee della metropolitana – A, B, B1 e C – sono state chiuse, così come la ferrotramvia Termini-Centocelle, con riapertura prevista alle 11:10. Chi invece non è stato toccato dall’agitazione sono i lavoratori di Cotral e Astral, che continuano a garantire il servizio della linea Metromare (Roma-Lido) e della tratta Roma-Viterbo. In strada circolano ancora gli autobus gestiti da Atac, ma in numero ridotto, e gli utenti devono fare i conti con corse saltate, mezzi affollati e ritardi considerevoli.

Il servizio di biglietteria non sarà garantito per l’intera giornata, mentre i parcheggi di scambio rimangono aperti per i pendolari che cercano un’alternativa di mobilità. Per chi utilizza le stazioni della metropolitana come punto di deposito delle biciclette, il servizio bike box è sospeso durante le ore dello sciopero, eccetto nelle stazioni di Jonio e Arco di Travertino, dove è ancora possibile lasciare o ritirare la bicicletta.

Per limitare i disagi, le fasce di garanzia per i viaggiatori copriranno le ore di punta: una già attiva fino alle 8:30 e la prossima prevista tra le 17:00 e le 20:00. Durante queste finestre orarie i mezzi pubblici dovrebbero circolare regolarmente, offrendo almeno un breve respiro ai cittadini alle prese con le difficoltà quotidiane di spostamento in una città sempre più congestionata.

Un sit-in per chiedere maggiore sicurezza e aumento risorse

Questa mattina, una delegazione dei lavoratori ha organizzato un sit-in presso l’assessorato alla Mobilità di Roma Capitale, situato in via Capitan Bavastro 94, per portare alla luce le proprie richieste. Oltre a chiedere maggiore sicurezza, i dipendenti denunciano anche una carenza di organico e la necessità di un aumento delle risorse per gestire al meglio il servizio, una condizione ormai divenuta insostenibile per molti.

Le aggressioni ai conducenti e agli altri operatori del settore non sono un episodio isolato: negli ultimi anni il fenomeno è diventato sempre più frequente e rappresenta una minaccia reale per la sicurezza dei lavoratori. I sindacati chiedono non solo un aumento delle misure di sorveglianza, ma anche interventi strutturali per migliorare la qualità del lavoro e la protezione del personale.

Sciopero, caos e disagi nella Capitale

Lo sciopero ha provocato un vero e proprio caos nella capitale, con migliaia di persone bloccate a Termini, dove la lunga attesa per un taxi ha esacerbato il disagio degli utenti, molti dei quali hanno scelto i social per esprimere la propria frustrazione. Tra le critiche e il sarcasmo, c’è chi paragona la situazione del trasporto romano con quella della squadra calcistica della Roma, con un commento amaro: “Arrivo a Roma, sciopero metro di lunedì, fila per i taxi chilometrica, ma chi la gestisce ‘sta città, Juric?”.

Non è mancata, però, una vena ironica anche sui progetti futuri della città: “Tra dieci anni avremo la stazione della metropolitana più bella del mondo. Che te frega di oggi, pensa al domani”, un riferimento pungente ai numerosi piani di sviluppo a lungo termine promessi dalle amministrazioni locali. Tuttavia, l’incertezza e la mancanza di soluzioni concrete per le esigenze immediate lasciano i cittadini sfiduciati e disillusi.