Roma, scuola Montessori senza riscaldamento
La preside: “Abbiamo fatto segnalazioni già dallo scorso febbraio, sono intervenuti ma a quanto pare senza risolvere il problema”
Dallo scorso anno nell’istituto comprensivo Maria Montessori di Roma non funziona il riscaldamento. A denunciarlo è la dirigente scolastica Angela Gallo. Sono 24 le aule interessate, oltre la mensa e i laboratori, per un totale di circa 480 alunni dai tre ai terdici anni. “Non sappiamo più come fare”, ha dichiarato la dirigente scolastica.
La preside della Montessori: “Non abbiamo poteri per risolvere il problema”
“Abbiamo fatto segnalazioni già dallo scorso febbraio – aggiunge Angela Gallo -, sono intervenuti ma a quanto pare senza risolvere il problema”. La dirigente scolastica della Montessori critica anche l’iter per segnalare gusti o malfunzionamenti: “Non ci viene detto se interverranno e quando lo faranno, noi vediamo solo gli effetti. Non abbiamo poteri per risolvere il problema, non abbiamo informazioni sulle tempistiche e non posso sospendere il servizio, così si ammalano operatori e bambini”.
Scuola Montessori, la lettera a sindaco, presidente di Municipio e Procura
“Per questo – dice la preside – esasperati dalla situazione che va avanti da un anno abbiamo scritto alla presidente del Municipio, al sindaco e alla Procura della Repubblica. Siamo arrabbiati e molto dispiaciuti di essere arrivati ad oggi senza soluzioni”. La lettera, pubblicata sul sito internet della scuola, spiega indica che il guasto “da ben 9 mesi non è stato risolto” e che riguarda “la scuola secondaria di I grado, la mensa della Casa dei Bambini, l’edificio che ospita le classi prime, l’edificio che ospita tre sezioni delle materne site al primo e secondo piano e l’edificio che ospita le classi seconde e quarte”.
Riscaldamento guasto alla Montessori, si chiede l’intervento della Procura
L’impresa responsabile della manutenzione, stando a quanto si legge nella missiva, “non ha provveduto alla riparazione nonostante i numerosi solleciti”. Pertanto, viene chiesto “l’intervento alla Procura della Repubblica per eventualmente accertare condotte attive e/o omissive che abbiano determinato tale gravissimo stato di cose”.