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Roma seconda in Italia per proventi da multe: un fiume di soldi dalle sanzioni stradali

E’ alto il peso economico delle infrazioni stradali nel bilancio dei Comuni: ogni giorno, solo a Roma, le sanzioni apportano mediamente 290.000 euro

Paletta della Polizia Municipale di Roma

Con un totale di 1,3 miliardi di euro incassati nei primi dieci mesi del 2024, l’Italia segna un altro anno di record per i proventi derivanti dalle sanzioni stradali. Lo rivela il Codacons nell’ultima indagine pubblicata lo scorso ottobre, che conferma Milano e Roma come leader indiscusse per incassi tra le città italiane. Al vertice di questa “classifica delle multe” troviamo infatti Milano, che ha accumulato circa 128,7 milioni di euro da gennaio, seguita dalla Capitale con 88 milioni e Torino con 43,7 milioni.

Non sorprende quindi il peso economico delle infrazioni stradali nel bilancio delle amministrazioni comunali. Ogni giorno, solo a Roma, le sanzioni apportano mediamente 290.000 euro. Questi numeri testimoniano un trend di crescita costante, già rilevato nel 2023: Milano, in testa con 145,9 milioni di euro, e Roma subito dietro con 106,7 milioni.

La distribuzione regionale: Lombardia e Lazio in vetta

L’analisi regionale mostra la Lombardia al primo posto, con 324 milioni di euro raccolti. Lazio ed Emilia Romagna seguono rispettivamente con 130 e 129 milioni, cifre considerevoli ma comunque lontane dal primato lombardo. All’estremo opposto si posiziona il Molise, dove gli introiti delle multe raggiungono appena 1,4 milioni di euro. Questo divario è emblematico non solo delle diverse dimensioni regionali, ma anche delle politiche di sanzione e delle infrastrutture di controllo del traffico, come gli autovelox e le telecamere di sorveglianza, ampiamente distribuite nelle aree urbane più popolose e in grado di generare multe in tempi record.

Grandi città: Milano e Roma come poli delle sanzioni

Tra le grandi città italiane, Milano domina la scena: con 128,7 milioni di euro, distanzia non poco la Capitale. Il Codacons evidenzia come in Lombardia la concentrazione di telecamere e autovelox, unita a un’intensa urbanizzazione, porti a risultati record. Roma, nonostante la massiccia presenza di controlli e l’elevato traffico giornaliero, raccoglie meno della metropoli lombarda, pur confermandosi leader al centro-sud.

Questo scenario non riguarda solo le grandi città: anche i centri meno popolati contribuiscono a incrementare i bilanci regionali. Nel Lazio, Rieti registra una media pro capite di oltre 100 euro all’anno per multe, mentre Viterbo è tra le città meno multate. La differenza tra piccoli e grandi centri riflette chiaramente la disparità nelle strategie di controllo e nelle abitudini di guida, ma rivela anche il ruolo dei dispositivi elettronici nelle politiche sanzionatorie.

Multe e riforma del Codice della Strada: più trasparenza

Con l’aumento degli incassi da multe, la questione della trasparenza sull’utilizzo di questi fondi diventa centrale. La normativa italiana stabilisce che una parte rilevante dei proventi delle sanzioni debba essere reinvestita per migliorare la sicurezza stradale e la manutenzione delle infrastrutture. Tuttavia, i cittadini spesso ignorano come e se le amministrazioni locali destinino effettivamente queste risorse a tali scopi.

La mancanza di chiarezza alimenta dubbi e sospetti, come sottolinea Carlo Rienzi, presidente del Codacons, che critica il ritardo nell’attivazione dell’Osservatorio sulle multe stradali. “Questo Osservatorio, proposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), dovrebbe monitorare e riportare annualmente l’uso dei proventi delle multe. Ma, a quasi un anno dalla prevista entrata in funzione, non se ne ha ancora notizia. È un ritardo grave e ingiustificato, che danneggia la fiducia dei cittadini,” ha dichiarato Rienzi.

Una “fonte di guadagno” o uno strumento di sicurezza?

Mentre il Codice della Strada si trova al centro di un dibattito di riforma, le multe restano una “fonte di guadagno” per i Comuni. Le sanzioni, è chiaro, non sono solo un deterrente per le infrazioni, ma contribuiscono in modo significativo ai bilanci comunali. Tuttavia, il fine delle multe non dovrebbe essere esclusivamente economico: come sottolineato dal Codacons, il vero obiettivo delle sanzioni è migliorare la sicurezza, riducendo le infrazioni e promuovendo una guida responsabile.

Con una nuova generazione di autovelox e dispositivi di controllo automatico, spesso anche più precisi e intransigenti, l’aspettativa è che i Comuni possano meglio equilibrare il ruolo delle sanzioni come strumento di sicurezza e non solo come voce di bilancio. Eppure, senza una chiara destinazione dei fondi, resta il rischio di minare la credibilità delle politiche sanzionatorie agli occhi degli automobilisti.