Roma, Sicurezza: Più militari davanti le chiese romane
Con l’uccisione del pastore francese durante la celebrazione della messa, le misure di sicurezza nelle chiese romane sono state intensificate
Sono aumentati i militari dell'esercito italiano impiegati a presiedere i luoghi di culto maggiormente frequentati nella Capitale e anche le chiese dove, fino a pochi giorni fa, erano prive di soldati all'ingresso. Ormai, dopo il vile assassinio del parroco francese mentre celebrava la messa in una chiesa di un piccolo vilaggio della Francia, nessuno è al sicuro, non c'è un posto dove l'autoproclamatesi "Sato Islamico" non possa arrivare a colpire: su un treno, alla stazione ferroviaria, allo stadio, tra la folla che festeggia, ai tavolini di un bar, o in una piccola chiesa di campagna, come appunto è accaduto ultimamente nel villaggio di Saint Etienne – du – Rouvray, nel cuore della Normandia.
Qui, padre Jacques Hamel, parroco 86enne, stava celebrando la Santa Messa mattutina, quando due giovani fanatici dello "Stato Islamico" (Isis), hanno fatto irruzione nel luogo di culto, macchiandosi le mani di sangue innocente, compiendo un atto barbarico, affondando un coltello nella gola dell'anziano celebrante, che si è accasciato sul pavimento, davanti ai fedeli inorriditi e impotenti che urlavano "fermatevi! fermatevi!", mentre uno dei due giovanissimi terroristi era occupato a riprendere la drammatica scena con un telefonino, pronunciando ad alta voce parole in lingua araba.
Il Giubileo Straordinario della Misericordia già aveva sollecitato i poteri preposti alla sicurezza a disegnare un piano straordinario per garantire l'incolumità dei pellegrini e cittadini presenti nei luoghi più rappresentativi della Chiesa Cattolica nella Capitale – a fronte di un clima internazionale di costante allerta per il timore attentati – ora, dopo l'oltraggio subìto dalla stessa Chiesa con l'uccisione del pastore durante la celebrazione della messa , le misure di sicurezza nelle chiese romane sono state intensificate.