Roma, “Sono un Casamonica, per riavere la macchina devi pagare 400 euro”
L’incredibile vicenda vissuta da un uomo che ha scritto un annuncio su Porta Portese per vendere la sua auto usata
Tutto è nato da un annuncio su Porta Portese, il portale di annunci della Capitale. Un uomo di nazionalità marocchina, decide di vendere la sua automobile per necessità economiche. E' senza lavoro, e ha un figlio piccolo, così pensa di mettere in vendita la sua Opel Corsa. siamo nel febbraio del 2017. Fra i tanti che chiamano il più convincente sembra essere Guido Casamonica, un esponente influente della famiglia dei Casamonica che invita il marocchino a casa sua in via Michele Migliarini, una delle roccaforti del clan, per concludere l' affare.
I due si accordano su un prezzo di 1.800 euro, "Intanto ti dò 100 come acconto, poi il resto quando facciamo il passaggio di proprietà, c'è da aspettare qualche giorno perché la intesto a mio figlio", dice il 69enne Casamonica; il cittadino marocchino, forse anche per la residenza di lusso, e lo sfarzo che mostrava la casa all'interno, si è lasciato persuadere dall'anziano Casamonica, di cui evidentemente si fidava, tanto che gli lascia la Opel Corsa, pur avendo ricevuto solo 100 euro.
Ha bisogno di soldi, è sicuro che pagherà al più presto. Nei giorni seguenti attende fiducioso la telefonata per chiudere l'affare, ma la chiamata tarda ad arrivare, fino a quando rispondendo al telefono si sente dire: "Sono un Casamonica, se la rivuoi devi pagare" e poi giù con le minacce: "O fai l' uomo, o se fai il figlio di mignotta ti mando nei guai. Mi sono già fatto 14 anni di carcere. Vedi che dobbiamo fare… Me ne devo fare altri?". Per riavere l'Opel Corsa, deve pagare 400 euro, riporta "Il Messaggero.it".
Guido Casamonica, dopo aver truffato la vittima, sperava di incuterle terrore, ricorrendo al prestigio criminale del suo cognome. Invece, il proprietario della macchina decide di non piegarsi all' ingiustizia, denunciando uno dei più rispettati esponenti del clan sinti. Quando l' uomo si rivolge al commissariato del Casilino, raccontando ai poliziotti la storia, è disperato: "Sono disposto a tutto, pur di finire questo strazio. Non ho paura". Teme ritorsioni. I poliziotti, però, non lo lasciano solo. Tanto da presentarsi anche loro all' appuntamento per la restituzione del veicolo.
Aspettano che Guido Casamonica intaschi i 400 euro, poi intervengono per arrestarlo. L' accusa per lui è di estorsione e truffa: Casamonica con il suo comportamento avrebbe approfittato della particolare condizione di disagio della vittima. E nell'udienza preliminare il pm Gianluca Mazzei ha chiesto per lui una pena di 6 anni. Una richiesta considerata spropositata dai legali dell' imputato.