Roma Storia Festival 2024: oltre 10mila persone celebrano il carattere dei Romani
Roma Storia Festival 2024 si è rivelata un’occasione preziosa per riscoprire il carattere e le radici di una città che continua a influenzare il presente
Oltre 10.000 persone hanno gremito, in presenza, Piazza di Pietra e le storiche sedi della Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano e l’Aula del Consiglio della Camera di Commercio di Roma, dal 19 al 22 settembre 2024, in occasione della terza edizione del Roma Storia Festival. A questi partecipanti fisici si aggiungono altre 9.000 presenze in streaming e centinaia di migliaia di interazioni sui social media, rendendo questa edizione un trionfo di partecipazione e interesse.
Il festival, organizzato dalla Camera di Commercio di Roma e progettato dagli Editori Laterza con il patrocinio della Commissione Europea e dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, ha affrontato il tema “Il carattere dei Romani – Personalità e simboli della storia di Roma”. Attraverso quattro giorni di intensi dibattiti, lezioni magistrali e incontri, il pubblico ha potuto vivere un vero e proprio viaggio nel tempo, esplorando le molteplici sfaccettature dell’identità romana, dalla Roma antica fino ai giorni nostri.
La Roma di ieri e di oggi: un ponte tra storia e modernità
Fin dalla sua fondazione nel 753 a.C., Roma è stata protagonista assoluta della storia del mondo, un centro di potere, cultura e innovazione. Il Roma Storia Festival ha portato alla ribalta non solo i grandi nomi della storiografia romana, ma anche simboli più sottili e quotidiani che hanno caratterizzato l’animo dei suoi abitanti. Dalle grandi personalità dell’Impero ai moderni esponenti della cultura romana, il tema del carattere dei Romani è stato affrontato attraverso 17 lezioni magistrali, tenute da storici, scrittori e studiosi di altissimo profilo.
Tra i relatori, spiccano nomi di grande risonanza come Alessandro Barbero, che ha catturato l’attenzione del pubblico con un’analisi dell’Anonimo romano di Cola di Rienzo, una figura emblematica del Medioevo romano. Non da meno è stata la lezione di Francesca Cenerini che ha tratteggiato la complessa figura di Messalina, donna potente e controversa dell’antica Roma, con la conferenza dal titolo evocativo Messalina, meretrix augusta. La storica Michela Ponzani ha invece ricordato un momento cruciale del secolo scorso con Le ragazze di Porta San Paolo, rievocando il coraggio delle giovani che combatterono durante la Resistenza.
Gli argomenti trattati spaziano tra epoche e personalità diverse, a dimostrazione della capacità unica di Roma di influenzare e essere influenzata da eventi e culture differenti. Costantino D’Orazio ha illuminato la figura di Caravaggio, il “genio ribelle” che trasformò per sempre l’arte barocca, mentre Paolo Di Paolo ha esplorato il complesso rapporto di autori come Moravia, Pasolini e Gadda con la città eterna.
Roma Storia Festival 2024: al centro il presidente Tagliavanti e accanto Pietro Abate, segretario generale Camera di Commercio di Roma
Una cornice unica per una celebrazione della cultura
Non si può ignorare la bellezza della cornice in cui si è svolto il festival. Piazza di Pietra, uno dei luoghi più iconici della città, e la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano hanno fornito uno sfondo storico e suggestivo che ha rafforzato il legame tra passato e presente, rendendo gli eventi ancora più coinvolgenti. Il legame tra Roma e la sua storia si è manifestato non solo nelle lezioni, ma anche nell’esperienza stessa di essere fisicamente in quei luoghi che trasudano memoria.
Lorenzo Tagliavanti
Il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, ha espresso la propria soddisfazione per la partecipazione straordinaria: “Le migliaia di persone che ci hanno seguito dal vivo e in streaming sono la conferma del grande interesse per la Storia in generale e per quella della nostra città in particolare”. Tagliavanti ha anche sottolineato l’importanza della cultura come volano di sviluppo economico per Roma, città che fonda la sua identità proprio sulla capacità di unire tradizione e innovazione.
Roma come spazio di dialogo tra le generazioni
Un aspetto centrale del Roma Storia Festival è stata la sua capacità di coinvolgere un pubblico trasversale, unendo diverse generazioni sotto l’egida della storia romana. Come sottolineato da Giuseppe Laterza, ideatore del festival, “attraverso tante diverse prospettive storiche abbiamo imparato a porci domande originali e senza pregiudizi, un esercizio fondamentale per affrontare una realtà complessa come Roma”.
L’incontro tra studenti di due licei romani ha rappresentato un momento di riflessione sul rapporto tra giovani e storia, mostrando come le nuove generazioni possano essere un elemento dinamico e attivo nel processo di comprensione e reinterpretazione del passato.
I simboli di una città eterna
Il festival ha chiuso con un omaggio ai simboli più noti e amati della romanità. Massimo Montanari ha accompagnato il pubblico in un viaggio nel gusto con la lezione Cacio e pepe. Anatomia di una ricetta, celebrando uno dei piatti più iconici della cucina romana. Un evento che ha saputo unire sapientemente storia, cultura popolare e gastronomia, mostrando come Roma sia capace di mantenere viva la sua tradizione anche attraverso gesti quotidiani.
L’edizione del 2024 si è dunque rivelata un’occasione preziosa per riscoprire il carattere e le radici di una città che continua a influenzare il presente con il suo immenso bagaglio storico e culturale. Il successo di questa manifestazione conferma quanto la Storia, quella con la S maiuscola, sia ancora in grado di affascinare e coinvolgere le persone, mostrando che Roma non è solo un palcoscenico, ma l’anima viva di una narrazione che non smette mai di sorprendere.