Roma tra le città più colpite per reati digitali e furti in casa: i dati
La Capitale registra i dati più alti insieme a Milano, coprendo il 15% delle denunce nazionali. Segue Firenze
L’Italia continua a fare i conti con una criminalità in costante trasformazione. Se da un lato negli ultimi dieci anni il numero complessivo di reati denunciati è diminuito del 32,1% rispetto al 2013, dall’altro alcune categorie di crimini mostrano una preoccupante tendenza al rialzo. Secondo l’ultimo studio realizzato dall’Università Niccolò Cusano (Unicusano), nel 2023 i reati denunciati sono aumentati del 3,8% rispetto all’anno precedente, con un incremento significativo dei crimini digitali e dei furti in abitazione.
Criminalità, Roma e Milano gli epicentri
Le metropoli italiane si confermano i principali epicentri della criminalità. Milano e Roma, da sole, rappresentano il 15% delle denunce complessive a livello nazionale, con il capoluogo lombardo che guida questa poco invidiabile classifica: 7.093 denunce ogni 100.000 abitanti. Firenze segue al terzo posto, con un incremento delle rapine per strada.
L’analisi macroregionale evidenzia un’Italia divisa in due. Nel Nord Italia prevalgono furti e truffe, particolarmente diffusi nei centri urbani e nelle zone turistiche; nel Mezzogiorno, invece, la criminalità organizzata resta una delle principali piaghe, con fenomeni legati a racket, estorsioni e traffici illeciti.
Se nel 2023 i reati digitali sono aumentati del 10%, i furti in abitazione hanno registrato un incremento del 3,8%. Questo trend conferma che la criminalità si sta adattando alla società moderna, sfruttando le nuove tecnologie per compiere truffe, frodi informatiche e attacchi hacker sempre più sofisticati.
Il ruolo chiave della criminologia
Secondo il rapporto Unicusano, i reati contro il patrimonio (furti, truffe e frodi) rappresentano il 35% delle denunce totali. Seguono i reati contro la persona (violenze, minacce e aggressioni), che costituiscono il 12% del totale. Ma la sfida più grande è rappresentata dalla criminalità digitale, che continua a crescere in modo esponenziale e richiede strategie di contrasto sempre più avanzate.
In un contesto in cui la tecnologia diventa un’arma a doppio taglio, il ruolo della criminologia diventa una chiave per analizzare e prevenire fenomeni criminali sempre più sofisticati.
Lo studio della criminologia è oggi più che mai un elemento chiave per comprendere e contrastare i fenomeni criminali. Secondo Unicusano, il settore si divide in diverse specializzazioni:
- Il criminologo: studia le cause del crimine e i fenomeni criminali, lavorando con forze dell’ordine, tribunali e istituzioni.
- Il criminalista: si occupa dell’analisi scientifica delle prove, come DNA, impronte digitali e balistica.
- Il profiler: costruisce profili psicologici dei criminali per supportare le indagini.
- L’esperto di cybercrime: combatte la criminalità informatica e le frodi digitali.
- L’investigatore privato: opera su casi civili e penali, collaborando con avvocati e aziende.
L’interdisciplinarità è fondamentale per affrontare le nuove sfide criminali: psicologia, diritto penale, tecniche investigative, sicurezza informatica e intelligenza artificiale sono competenze indispensabili per chi desidera lavorare in questo settore.
Il contrasto alla criminalità moderna non può prescindere dall’uso di strumenti tecnologici innovativi. Software di profilazione criminale, tecniche di biometria, intelligenza artificiale e analisi forense digitale sono ormai strumenti essenziali per investigare e prevenire reati.
Parallelamente alle competenze tecniche, però, chi lavora nel settore deve sviluppare anche soft skills fondamentali, come il pensiero critico, la gestione dello stress, la capacità analitica e l’empatia.