Prima pagina » Cronaca » Roma, traffico in tilt e taxi bloccati, Salina (Fast Confsal): “Basta! Rispettateci!”

Roma, traffico in tilt e taxi bloccati, Salina (Fast Confsal): “Basta! Rispettateci!”

Il segretario Salina ha lanciato un appello alle istituzioni, ai media e ai cittadini: “Non siamo noi la causa del caos. Siamo la soluzione che il traffico ci impedisce di offrire”

Taxi a Roma in Piazza Esedra

Venerdì scorso 13 dicembre 2024, una data che i tassisti romani non dimenticheranno facilmente. Lavori stradali, pioggia incessante, scioperi e la mancanza di vigili urbani hanno reso la mobilità di Roma un inferno a cielo aperto.

Una giornata da incubo per la mobilità della Capitale

Ingorgo totale per ore, con gli snodi principali della città completamente paralizzati. I numeri parlano da soli: da via Veneto alla stazione Termini, un percorso di poco più di 1 km, si sono registrati tempi di percorrenza di 45 minuti.

Un paradosso se si pensa che proprio in quella giornata si festeggiava Santa Lucia, protettrice della vista, ma sembra che “qualcuno non abbia voluto vedere il vero problema”, come sottolinea il segretario nazionale Fast Confsal Taxi, Raffaele Salina, che ha espresso tutta la sua indignazione per la gestione della giornata e il trattamento riservato alla categoria dei tassisti.

“Basta! Rispettateci!” è l’appello di Salina, stanco di sentir puntare il dito contro i tassisti ogni volta che si verificano disservizi nel trasporto pubblico. “Ieri mi sono scesi due clienti perché avrebbero perso l’unico treno disponibile per raggiungere le loro destinazioni. Il motivo? Eravamo bloccati in un tappeto di macchine ferme da più di 20 minuti. Quel taxi, anche se libero, non era in grado di servire le molteplici richieste, perché era ostaggio del traffico come tutte le altre auto”.

Il problema non sono i taxi, ma la mobilità bloccata

Secondo il racconto del segretario nazionale della Fast Confsal Taxi, il caos di venerdì è stato totalmente indipendente dal numero di taxi disponibili in strada. Eppure, alcuni telegiornali e radio locali hanno riportato la notizia con la solita narrazione: “File di persone in attesa di un taxi”. Ma Salina non ci sta. “Venerdì la mobilità romana era totalmente fuori controllo. I tassisti erano in strada, disponibili e operativi, ma bloccati da chilometri di code”, ha dichiarato con forza.

E aggiunge una critica netta al modo in cui la notizia è stata riportata dai media: “Chiediamo rispetto per il lavoro che svolgiamo. Non si può continuare a dire ‘mancano i taxi’, perché la realtà è un’altra: i taxi ci sono, ma sono bloccati nel traffico. Cambiare questa narrazione sarebbe un atto di verità e rispetto nei confronti di chi ogni giorno si ritrova a lavorare in condizioni disastrose”.

Un caos che parte da lontano

Non è la prima volta che la città di Roma vive una giornata infernale sul fronte della mobilità. Tuttavia, quella di venerdì 13 dicembre ha assunto contorni particolarmente drammatici. I fattori in gioco sono stati molteplici e hanno contribuito a generare una “tempesta perfetta”. Tra le principali cause:

  • Pioggia battente che ha reso le strade più difficili da percorrere e ha spinto molte persone a prendere l’auto privata;
  • Scioperi nel trasporto pubblico che hanno aumentato il numero di veicoli privati in circolazione;
  • Lavori stradali non segnalati adeguatamente e che hanno provocato restringimenti delle carreggiate;
  • Mancanza di vigili urbani in strada, con la conseguente assenza di gestione del flusso del traffico nei punti più critici della città.

Questi quattro elementi combinati hanno trasformato la città in un gigantesco parcheggio a cielo aperto. La conseguenza? Taxi bloccati, autobus in ritardo e cittadini esasperati.

Un grido di aiuto e un invito ai media

Il segretario Salina ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro: “Ora basta. Ci dovete rispettare”. Non accetta più che la categoria dei tassisti venga messa costantemente sotto accusa. “Non si può raccontare sempre la stessa storia e addossare la colpa ai taxi. Chiediamo che la frase ‘mancanza di taxi’ venga corretta in ‘mancanza di mobilità’. Non è una differenza di poco conto. La seconda frase racconta la verità dei fatti e non alimenta la narrazione tossica che, da troppo tempo, getta fango sul nostro lavoro”.

Il lavoro del tassista: rischi, fatica e mancati guadagni

La giornata di venerdì 13 dicembre ha portato alla luce un tema importante: il lavoro del tassista non è solo un’attività di guida, ma un mestiere esposto a rischi e disagi. Quando il traffico è paralizzato, anche il taxi si ferma. Il tassametro non corre e il tassista non guadagna, mentre il cliente se la prende con lui.

Salina ha sottolineato con fermezza questa verità: “Venerdì i tassisti hanno subito danni economici perché bloccati nel traffico per ore, senza la possibilità di svolgere corse aggiuntive e quindi senza la possibilità di guadagnare”.

La richiesta di maggiore trasparenza e collaborazione

Oltre alla richiesta di rispetto, Salina e la Fast Confsal Taxi chiedono che le istituzioni e le autorità preposte intervengano con soluzioni pratiche e mirate per la gestione della mobilità a Roma. In primis, occorre un maggiore controllo del traffico con l’impiego di vigili urbani in strada nei momenti di emergenza. Non basta il monitoraggio da remoto o la presenza di telecamere: serve un intervento umano e tempestivo per sbloccare la situazione nei punti di congestione.

Il segretario chiede anche una maggiore collaborazione da parte dei media, ai quali lancia una provocazione: “Salite a bordo con noi per un giorno e capirete cosa significa essere bloccati per ore senza la possibilità di svolgere il nostro lavoro. Capirete cosa significa vedere il cliente scendere dal taxi, esasperato, e perdere la corsa. Sarebbe un gesto di trasparenza e correttezza verso i cittadini”.

Le soluzioni? Più vigili e controllo della viabilità

Non è la prima volta che i tassisti chiedono l’impiego di più vigili urbani per la gestione del traffico. Durante eventi eccezionali come le giornate di pioggia, gli scioperi dei trasporti pubblici e i lavori stradali, è indispensabile che le forze dell’ordine presidino gli incroci critici e i punti strategici della città.

Salina non chiede privilegi per la categoria, ma maggiore equità. “Il nostro lavoro diventa insostenibile quando la città va in tilt e noi siamo i primi a subirne le conseguenze. Lo viviamo sulla nostra pelle, nei nostri guadagni e nel rapporto con i clienti. Vogliamo rispetto e trasparenza“, ha ribadito.

Un finale amaro, ma con un appello chiaro

La giornata di venerdì 13 dicembre 2024 si è conclusa con una Capitale bloccata e con l’immagine di taxi immobili nel traffico. Eppure, nonostante le difficoltà, i tassisti sono rimasti al loro posto. Come sempre.

Il segretario Raffaele Salina ha lanciato un appello alle istituzioni, ai media e ai cittadini: “Non siamo noi la causa del caos. Siamo la soluzione che il traffico ci impedisce di offrire. Abbiamo bisogno di supporto, non di accuse infondate”.

E proprio in questa frase si riassume l’intero senso della denuncia. I taxi sono parte della mobilità cittadina, non il problema. Ma quando la città è bloccata, anche i taxi si fermano. E a quel punto, il ritardo non è più responsabilità di chi guida, ma di un sistema di mobilità congestionato e incapace di adattarsi alle emergenze.

Forse, Santa Lucia, protettrice della vista, potrebbe aiutare anche a vedere e raccontare la verità.