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Roma, trasporti: ecco gli Urbos, i nuovi tram della Capitale

Inizialmente prevista per 30 convogli, la fornitura è stata aumentata a 36 grazie a fondi giubilari. Il primo dei nuovi tram arriverà a dicembre 2024

Tram Urbos

Nell’ex deposito San Paolo, l’assessore alla mobilità Eugenio Patané ha illustrato le strategie per il rilancio del trasporto pubblico della Capitale, durante l’evento “Roma si Muove”. La presentazione di un modello dei nuovi tram è solo l’inizio di un piano ambizioso che mira a modernizzare e rendere più sostenibile la mobilità romana. L’obiettivo? Recuperare il tempo perduto e prepararsi alle sfide del futuro, come il Giubileo del 2025.

Roma si muove

Durante l’evento “Roma si Muove: infrastrutture > sostenibilità > innovazione”, tenutosi presso l’ex deposito Atac di San Paolo, l’assessore alla mobilità Eugenio Patané ha presentato il mock-up del primo dei 121 nuovi tram Urbos, realizzati da CAF, destinati a rivoluzionare la rete tramviaria della Capitale.

Il modello in scala 1:1 della nuova cassa tramviaria è stato esposto accanto allo storico tram 907, temporaneamente trasferito da Porta Maggiore, simbolo del passato che incontra il futuro, l’evento, giunto alla sua terza edizione, ha visto la partecipazione del sindaco Roberto Gualtieri, della presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli e del presidente dell’VIII Municipio Amedeo Ciaccheri.

“Abbiamo bisogno di ricostruire un know-how sulle infrastrutture di mobilità”, ha dichiarato l’assessore Patané, sottolineando l’importanza di riprendere il controllo e la gestione delle opere di trasporto dopo anni di discontinuità e finanziamenti discutibili, Roma, rispetto a città come Parigi, Praga e Londra, ha accumulato un ritardo significativo. Gli ultimi tram furono acquistati 28 anni fa e l’ultimo grande intervento sulla metropolitana risale al 2008.

La sfida mobilità per il Giubileo

L’assessore ha inoltre evidenziato come nei primi nove mesi del suo mandato si sia concentrato sul recupero degli asset fondamentali del trasporto pubblico, avviando cantieri di manutenzione per le infrastrutture esistenti e gettando le basi per la rete del futuro.

“La nostra missione è chiara: vinceremo la sfida del Giubileo”, ha concluso la presidente Svetlana Celli, riflettendo il sentiment condiviso dai partecipanti all’evento. Questo nuovo piano rappresenta un segnale di speranza e rinascita per tutti i cittadini romani, desiderosi di vedere la propria città al passo con le altre grandi capitali europee.

Nel fine settimana i volontari di Odissea Quotidiana ha accompagnato i romani in una visita presso l’ex deposito di San Paolo raccontando la storia del tram a Roma e, insieme ai tecnici Atac, mostrato il modello di tram Urbos, oltre ad illustrare il futuro della rete tranviaria della Capitale che si sta finalmente rinnovando.

Per chi non avesse potuto partecipare, ma fosse interessato a conoscere la storia del trasporto pubblico degli ultimi centocinquant’anni, è stato creato un podcast con le informazioni presentate nei quattro appuntamenti di sabato 20 e domenica 21 luglio.

La Metro B tra un presente difficile ed un futuro in crescita

La Metro B di Roma, attualmente caratterizzata da una frequenza di 5 minuti e mezzo tra Laurentina e Bologna e tempi di attesa molto più lunghi sulle diramazioni verso Rebibbia e Jonio, potrebbe vedere un notevole miglioramento entro la fine del Giubileo del 2025. L’assessore ai Trasporti Eugenio Patanè fa eco alle dichiarazioni del Sindaco ed ha annunciato l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa a 4 minuti e mezzo sulla tratta centrale e a 9 minuti sulle diramazioni, grazie a nuovi investimenti e nuovi treni.

La situazione attuale della Metro B di Roma lascia molto a desiderare: con 15 treni in servizio e una frequenza media di 5 minuti e mezzo sulla tratta centrale tra Laurentina e Bologna, il servizio risulta ancora più problematico sulle diramazioni, dove l’attesa media raggiunge i 10 minuti verso Rebibbia e addirittura i 13 minuti verso Jonio, con punte che possono arrivare fino a 20 minuti.

Secondo il report di giugno dell’ACoS, l’Agenzia per il Controllo dei Servizi Pubblici della Capitale, queste tempistiche sono il frutto di anni di mancate manutenzioni ereditate dalle amministrazioni precedenti, tuttavia, l’assessore ai Trasporti Eugenio Patanè, intervenuto durante l’evento “Roma si Muove”, ha descritto il piano per migliorare il servizio entro la fine del Giubileo del 2025.

Patanè ha promesso una frequenza di 4 minuti e mezzo sulla tratta centrale e di 9 minuti sulle diramazioni, con un’ulteriore intensificazione dei treni a 3,5 minuti entro la fine della consiliatura, un ruolo decisivo in questo miglioramento sarà giocato dagli interventi sul sistema di segnalamento della linea, dal costo di 180 milioni di euro.

Atac ha già presentato la richiesta e, in caso di mancato accoglimento della richiesta da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), l’assessore ha assicurato di avere pronta un’alternativa per garantire i fondi necessari.

La novità più importante è l’arrivo di nuovi treni

La nuova flotta di treni Hitachi, destinata alle linee A e B della metropolitana, è in fase di avanzata lavorazione, Eugenio Patanè, ha mostrato un video che illustra la linea produttiva per questi convogli di nuova generazione. Inizialmente prevista per 30 convogli, la fornitura è stata aumentata a 36 grazie a fondi giubilari.

Il primo dei nuovi treni arriverà a dicembre 2024 e dovrà percorrere almeno 5.000 km di collaudo prima di entrare in servizio, entro la fine del 2025 saranno operativi 8 treni, con un incremento a 14 entro aprile 2026.

Dopo questo primo lotto, un secondo ordine già finanziato prevede ulteriori 16 convogli con consegne che continueranno fino al 2028.

Anche la linea C della metropolitana vedrà un incremento della flotta. Attualmente, la linea opera con 9 treni su 13, ma riceverà 17 nuovi convogli, non sarà necessaria una nuova gara d’appalto per questi treni, poiché Hitachi, parte del consorzio Metro C, fornirà i convogli per il prolungamento Venezia-Farnesina.

Il primo nuovo treno per la linea C è previsto entro i primi mesi del 2026.

A cura di Andrea Castano – Odissea Quotidiana