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Roma trasporti: ogni anno perdiamo 71 ore bloccati nel traffico

Ma cosa si può fare per migliorare la situazione nella Capitale oltre che potenziare il trasporto pubblico?

Traffico

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Roma e il traffico: un binomio che si conferma problematico anche nel 2024. Il rapporto annuale di Inrix, centro di ricerca internazionale sui trasporti, segnala un ulteriore aumento delle ore perse nel traffico per i cittadini romani. In media, ogni residente della Capitale trascorre 71 ore all’anno bloccato in coda, l’equivalente di tre giorni interi, si tratta di un incremento rispetto alle 69 ore registrate nel 2023, a conferma che la situazione non mostra segni di miglioramento.

A Istanbul il traffico peggiore, poi New York

A livello globale, Istanbul conquista il poco invidiabile primato con 105 ore perse, seguita da New York con 102 ore. Roma si colloca più indietro nella classifica, ma questo non è necessariamente un dato confortante, perché il confronto con città come Londra e Parigi, rispettivamente al quinto e sesto posto con circa 100 ore perse, mostra che il dato è complesso da interpretare.

In queste metropoli, l’aumento delle ore perse è dovuto anche a precise scelte di politica urbana, come le limitazioni al traffico privato e l’investimento in infrastrutture per la mobilità sostenibile, tra cui nuove linee metropolitane e aree pedonali.

Una delle novità di quest’anno è il cambio di metodologia di calcolo adottato da Inrix, che ha portato a una riduzione generale delle ore perse rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, la relazione non fornisce una spiegazione dettagliata di questo cambiamento, rendendo difficile interpretare con esattezza i dati.

Rimane il fatto che, nonostante l’apparente calo generale del 30% delle ore perse rispetto a pochi anni fa, Roma continua a essere una città dove il traffico condiziona pesantemente la vita quotidiana.

Il rapporto Inrix, pur essendo utile per attirare l’attenzione sul tema, presenta alcuni limiti: mancano analisi di contesto che possano spiegare le differenze tra le città e non considera adeguatamente le scelte strategiche delle amministrazioni locali. Tutto questo, come già accennato, porta a interpretazioni fuorvianti, come l’apparente migliore situazione di Roma rispetto a Londra o Parigi, senza considerare le diverse politiche di mobilità adottate.

Ma cosa si può fare per migliorare la situazione nella Capitale? Potenziare il trasporto pubblico, investire in infrastrutture sostenibili e promuovere un utilizzo più responsabile del mezzo privato sono le chiavi per ridurre le ore perse nel traffico. Solo con una visione strategica e interventi concreti Roma potrà scalare questa classifica, ma questa volta in senso positivo.

20 anni di modernità: i treni MA300 della metro di Roma

I convogli MA300, entrati in servizio nel 2005, hanno rivoluzionato il trasporto pubblico romano. Scopriamo la loro storia e le innovazioni.

Il 12 gennaio 2025 segna un traguardo importante per la metropolitana di Roma: i treni MA300 della serie CAF compiono vent’anni di servizio e, nonostante il tempo trascorso, questi convogli continuano a rappresentare un simbolo di modernità e innovazione per il trasporto pubblico capitolino.

L’inizio di una nuova era

Nel 2005, il primo treno MA300 entrò in servizio con una cerimonia che vide la partecipazione delle autorità locali, tra cui l’allora sindaco Walter Veltroni.

Realizzati dall’azienda spagnola CAF, questi treni furono commissionati attraverso un contratto siglato nel 2001, che prevedeva inizialmente la fornitura di 33 convogli, successivamente estesa a 45, la produzione fu suddivisa tra gli stabilimenti di Beasain, dove venivano prodotti i carrelli, e Zaragoza, che si occupava delle casse e dell’assemblaggio finale.

Caratteristiche tecniche all’avanguardia

I treni MA300 rappresentarono una vera rivoluzione tecnica. Composti da sei carrozze intercomunicanti, offrono un ambiente unico e spazioso, la struttura è interamente in alluminio, con rivestimenti interni in fibra di vetro e ogni convoglio dispone di quattro motrici, garantendo una potenza complessiva di 2.800 kW e una velocità massima di 90 km/h. Con una capacità di oltre 1.200 passeggeri, questi treni hanno migliorato significativamente la gestione dell’affollamento nelle ore di punta.

Innovazioni per i passeggeri

Per gli utenti della metropolitana, gli MA300 hanno introdotto comfort mai visti prima: impianti di climatizzazione per un viaggio più piacevole in ogni stagione, telecamere di sorveglianza per una maggiore sicurezza, e sistemi audio-video per fornire informazioni in tempo reale.

Le ampie vetrate fisse hanno migliorato l’isolamento acustico, riducendo il rumore interno durante la corsa, inoltre, con la presenza di interfono e posti riservati a persone a mobilità ridotta, si è data maggiore attenzione all’accessibilità e alla sicurezza.

Dalle linee A e B alla Roma-Lido

I primi treni furono destinati alla linea A, ma con l’incremento della flotta e le necessità di altre tratte, alcuni convogli furono dirottati sulla linea B e sulla Roma-Lido, qui, i treni vennero adattati con la caratteristica livrea “Freccia del Mare”, per servire meglio una linea storicamente afflitta da carenza di materiale rotabile.

Nonostante alcuni incidenti e danneggiamenti, la flotta è stata mantenuta efficiente grazie a revisioni regolari e interventi di manutenzione straordinaria.

Gli incidenti negli anni

Nel corso degli anni, non sono mancati eventi critici. Tra i più gravi, l’incidente del 2006 alla stazione di Vittorio Emanuele, che causò la morte di un passeggero, tuttavia, anche in queste situazioni, i treni MA300 hanno dimostrato la loro robustezza, venendo recuperati e rimessi in servizio.

Grazie alla capacità di adattarsi alle esigenze di diverse linee e alle sfide tecniche, questi convogli si sono confermati un elemento fondamentale del sistema di trasporto pubblico romano.

La seconda generazione: MB400

Nel 2014, per supportare l’ampliamento della linea B fino a Jonio, è stata introdotta una nuova serie di treni, gli MB400, basati sugli MA300 ma con migliorie tecniche e di design, questi convogli si distinguono per paraurti più grandi, migliori schermi informativi e sensori di fumo.

Nonostante alcuni problemi iniziali, anche gli MB400 si sono affermati come mezzi affidabili e apprezzati dai passeggeri.

Un futuro incerto ma promettente

A vent’anni dall’esordio, i treni MA300 continuano a rappresentare un pilastro del trasporto pubblico romano, ma il loro futuro dipende dalla capacità di mantenere aggiornati i sistemi e affrontare le nuove sfide della mobilità urbana, con la crescita della città e la necessità di investimenti in nuove tecnologie, il prossimo passo sarà assicurare che questi convogli possano servire Roma ancora per molti anni.

Metro C: sfida per il Giubileo 2033

Gualtieri annuncia l’apertura della tratta Venezia-Farnesina entro il Giubileo 2033, ma i tempi sono una sfida imponente.

La Linea C della metropolitana romana torna al centro del dibattito cittadino, perché in un’intervista al Corriere della Sera, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha dichiarato l’obiettivo ambizioso di completare e rendere operativa la tratta Venezia-Farnesina entro il Giubileo del 2033, in occasione del bimillenario della morte di Cristo.

Un traguardo importante, quello fissato dal primo cittadino, che risponderebbe all’esigenza di migliorare la mobilità per romani e pellegrini, soprattutto in vista di un evento di portata globale come il Giubileo.

La dichiarazione poi arriva in un momento cruciale, ovvero a seguito del rifinanziamento della tratta T1 Clodio-Farnesina, tassello essenziale per il completamento della linea.

Tuttavia, l’annuncio di Gualtieri si scontra con una realtà ben nota ai cittadini della Capitale: i tempi di realizzazione delle grandi opere.

La stazione Venezia

Secondo l’attuale cronoprogramma, la costruzione della stazione Venezia, avviata nel giugno 2023, dovrebbe concludersi solo nel 2033. Considerando che i lavori per le tratte successive, T2 e T1, potrebbero partire non prima della fine del 2025, rispettare la scadenza significherebbe completare l’intero percorso con tre anni e mezzo di anticipo rispetto alle stime ufficiali.

È un ritmo che appare difficilmente sostenibile, soprattutto alla luce delle difficoltà tecniche e burocratiche che hanno segnato la storia della Linea C, l’esperienza insegna che ogni metro scavato nel centro storico di Roma porta con sé sfide archeologiche e logistiche che rallentano inevitabilmente i lavori.

Basti pensare alla complessità incontrata per le tratte già in funzione, il cui completamento ha richiesto decenni di lavori e continui rifinanziamenti. Un annuncio di questa portata può accendere le speranze dei cittadini, ma rischia di trasformarsi in una promessa non mantenuta se non accompagnato da un impegno concreto e dettagliato sui tempi e sulle risorse.

L’obiettivo del Giubileo 2033 è senza dubbio suggestivo, ma il percorso per arrivarci richiederà uno sforzo straordinario da parte di tutti i soggetti coinvolti, dai tecnici agli amministratori.

Per rimanere sempre aggiornati sui progetti e sulle novità del trasporto pubblico romano, visitate il nostro blog. Troverete notizie, approfondimenti e il calendario aggiornato delle chiusure.

A cura di Andrea Castano – Odissea Quotidiana