Roma, treno-discarica al Salario: nessun intervento prima di Ferragosto
L’accordo con le società tedesche e austriache è scaduto a giugno e da allora il treno non si è mosso dalla stazione
"Un treno con 700 tonnellate di rifiuti della Capitale è fermo da due mesi sotto il sole al Nuovo Salario perché Ama e Comune non individuano una destinazione". Questa la denuncia che nei giorni scorsi aveva lanciato Legambiente Lazio in merito alla situazione del treno-discarica fermo da giugno sui binari della stazione Roma smistamento, vicino alla fermata della FL1 a Villa Spada, nel Municipio III.
Come riporta oggi il giornale "Il Messaggero", dopo oltre due mesi comincerà finalmente il 16 agosto l'operazione di svuotamento e di smaltimento dei rifiuti.
Il treno sarebbe dovuto partire l'11 giugno per la Germania e l'Austria, dove i rifiuti sarebbero stati smaltiti all'interno di inceneritori locali. Ma l'accordo con Enki – la società austriaca che gestiva i rifiuti – è scaduto e da allora non è stato più rinnovato, lasciando di fatto il treno fermo ai blocchi di partenza.
Roberto Sacchi, presidente di Legambiente Lazio, solo pochi giorni fa aveva commentato così la vicenda:"Il Comune di Roma deve individuare subito la destinazione del treno e il luogo dove portare quei rifiuti chiedendo alla Regione l’autorizzazione in deroga per il conferimento. Oppure Ama deve prendersi la responsabilità di svuotare immediatamente quel treno di monnezza. Invieremo alla procura un esposto, perchè se si configurassero reati ambientali secondo legge 68/2015, si dovrebbero individuare le responsabilità per la presenza a Roma del treno della vergogna".