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Roma, trovati resti ossei umani a Castel Sant’Angelo: è mistero

Il ritrovamento durante controlli ad un vecchio pozzo a causa di alcune infiltrazioni d’acqua. Saranno disposti esami approfonditi

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Castel Sant 'Angelo - Fonte Instagram @azutaha - Romait.it

Un ritrovamento inquietante ha scosso il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, dove alcuni operai impegnati in lavori di manutenzione hanno scoperto frammenti di ossa umane in un antico pozzo. Il macabro ritrovamento ha immediatamente fatto scattare le indagini, mentre gli esperti si interrogano sulla possibile identità dei resti e sulle circostanze che hanno portato alla loro sepoltura in un luogo così carico di storia.

Trovati resti umani a Castel Sant’Angelo, non è la prima volta

La scoperta è avvenuta durante un’ispezione ordinaria nei cunicoli sotterranei della fortezza, resa necessaria da alcune infiltrazioni d’acqua segnalate dal personale del museo. Gli operai stavano controllando un vecchio pozzo quando, tra il fango e i detriti, hanno notato qualcosa di insolito: piccoli frammenti ossei, in parte erosi dal tempo, che sporgevano dalla terra umida. Una volta accertata la natura umana dei resti, è stato dato l’allarme.

La direttrice del museo ha subito allertato le forze dell’ordine, che hanno provveduto a isolare l’area e avviare le prime verifiche. L’intero settore interessato dal ritrovamento è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, mentre si attende l’intervento degli antropologi forensi per un’analisi approfondita.

La posizione del ritrovamento accresce il mistero: il pozzo in questione si trova nei sotterranei di Castel Sant’Angelo, un luogo che, nei secoli, ha visto storie di prigionia, torture ed esecuzioni. Non è la prima volta che all’interno di Castel Sant’Angelo vengono ritrovati resti umani, ma questa scoperta solleva nuovi interrogativi. Gli esperti non escludono che le ossa possano risalire a un’epoca lontana, magari a un periodo in cui le prigioni del castello erano luogo di violenze e condanne capitali. Tuttavia, fino a quando le analisi scientifiche non avranno dato risposte certe, tutte le ipotesi restano aperte.

Gli esami sui resti saranno condotti da un team di esperti forensi, che dovranno stabilire l’età delle ossa, il sesso della vittima e le eventuali tracce di lesioni o traumi compatibili con una morte violenta. Il processo di datazione al radiocarbonio sarà cruciale per capire se si tratta di resti recenti o se risalgono a un’epoca storica più remota. I risultati, tuttavia, potrebbero richiedere settimane, se non mesi. Nel frattempo, le autorità mantengono il massimo riserbo sulle indagini, mentre cresce l’attesa per le prime risposte scientifiche.