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Roma. Turismo, anno record per la Capitale

Circa il 5% in più per quanto concerne le presenze e gli arrivi, numeri ulteriormente migliorati rispetto all’anno precedente

Roma, veduta del Colosseo

Roma, veduta del Colosseo

Il 2024 si chiude come un anno da record per il turismo a Roma. Secondo i dati dell’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio, la Capitale ha raggiunto 51,4 milioni di presenze e 22,2 milioni di arrivi, registrando una crescita rispettivamente del +4,5% e del +5,63% rispetto al precedente record del 2023.

Onorato: “Possiamo crescere ancora”

Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha espresso grande soddisfazione per i risultati: “Roma è sempre più Capitale del turismo. Questo nuovo record ci riempie d’orgoglio e conferma che stiamo andando nella direzione giusta. Con i grandi eventi, sia culturali che sportivi, abbiamo dato ai turisti nuovi motivi per visitare Roma o per tornarci”; il Sindaco ha inoltre ribadito l’impegno dell’amministrazione per migliorare ulteriormente la qualità dell’offerta turistica, puntando su una città sempre più attrattiva e accogliente.

L’assessore al Turismo, Alessandro Onorato, ha sottolineato come i risultati raggiunti siano il frutto di una strategia precisa. Da un lato il confluire a Roma di grandi eventi di sport, musica e moda, che hanno attirato turisti di ogni fascia d’età, contribuendo a diversificare i motivi di visita; dall’altro la valorizzazione del patrimonio culturale, che ha visto la promozione non soltanto dei luoghi iconici della città, ma anche il puntare su siti meno conosciuti ma di altrettanto grande valore storico e artistico.

“Il turismo è una risorsa che genera indotto economico e nuovi posti di lavoro. Possiamo crescere ancora di più e migliorare l’esperienza dei visitatori, rendendola compatibile con la vita dei residenti”, ha aggiunto Onorato.

Per continuare a crescere, Roma si è posta diversi obiettivi: innanzitutto distribuire i flussi turistici, riducendo la pressione sul centro storico valorizzando aree meno conosciute della città, come i quartieri periferici e i siti archeologici poco frequentati; migliorare la qualità dell’esperienza, potenziando i servizi turistici, infrastrutturali e digitali per rendere la visita più agevole e piacevole; aumentare, infine, la sostenibilità e compatibilità con i residenti, adottando misure per limitare l’impatto del turismo di massa, e di conseguenza migliorando la convivenza tra visitatori e abitanti.