Roma, Uomo sfrutta pappagallini per fare soldi alla luce del sole
Invita i turisti che passano in via dei Fori Imperiali a fermarsi per fare foto con i pappagallini, ai quali, molto probabilmente, gli sono state tagliate le ali per impedire di volare
Usare animali per fini di lucro è punito dal codice penale, e se in passato l’animale era tutelato quale proprietà di un terzo soggetto, che risultava essere la parte offesa, con l’introduzione dell’art. 544 ter, è stata riconosciuta una condotta lesiva nei confronti dell’animale stesso.
L’art. 544 ter, così recita: Chiunque per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui la primo comma deriva la morte dell’animale.
E l’art. 544 quater: Chiunque organizza o promuove spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni e con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi al fine di trarne profitto per sé.
Il regolamento del Comune di Roma vieta lo sfruttamento degli animali sia per praticare l’accattonaggio, sia per la messa in scena di spettacoli. La Capitale è piena di accattoni con cani, gatti e persino pappagalli.
Il fenomeno è così diffuso che non si può escludere l’esistenza di un vero e proprio racket, allo stesso modo dello sfruttamento dei minori e dei disabili, una piaga estesa in ogni angolo della città.
Il video pubblicato mostra un uomo di nazionalità straniera con 2 pappagallini che tiene sulla spalla, in una via di Roma, assai frequentata dai turisti, via dei Fori Imperiali. L’uomo (si presume sia il proprietario dei volatili), si pone al centro del marciapiede e invita i turisti che passano a fermarsi per scattare una o più foto con i volatili, ai quali, molto probabilmente, gli sono state tagliate le ali per impedire di volare.
Il soggetto sceglie le “vittime” tra i numerosi passanti, puntando le coppie con piccoli al seguito, ma non solo, cercando di intenerirli avvicinando gli animali.
Così, c’è chi lascia 1, 2 euro, chi 5 come un coppia con il bambino, e altri hanno dato 10 euro per un paio di fotografie con i pappagallini sulla spalla o sulla testa.
Quest’uomo pratica lo sfruttamento degli animali alla luce del sole, in una via frequentatissima, dove le auto della Polizia locale, dei Carabinieri e della Polizia di Stato passano in continuazione e lui si sposta per pochi secondi, per poi tornare al centro del marciapiede, senza temere le forze dell’ordine che, a quanto pare, non intervengono o sono lente a intervenire.
La prima condanna a un proprietario di pappagalli mutilati usati per dare in strada i numeri del lotto, in cambio di spiccioli, è stata quella inflitta a un uomo di Acerra (Na), dopo diverse denunce e sequestri: un anno di reclusione, una sentenza storica per il maltrattamento di animali.